La Corte europea dei diritti dell'uomo (CEDU) ha condannato l'Italia per le condizioni di detenzione di tre migranti tunisini sull'isola di Lampedusa. La Corte ha stabilito che i tre uomini sono stati sottoposti a un trattamento "inumano e degradante" durante la loro permanenza in un centro di accoglienza sull'isola.
I tre migranti avevano raggiunto clandestinamente le coste italiane tra il 2017 e il 2019. Dopo essere stati soccorsi in mare, sono stati portati nel centro di accoglienza di Lampedusa.
La CEDU ha rilevato che le condizioni di vita nel centro erano inadeguate. Il centro era sovraffollato, con due soli servizi igienici per 40 persone. Inoltre, alcuni migranti erano stati costretti a dormire su materassi all'aperto.
La Corte ha inoltre stabilito che la detenzione dei tre migranti era stata arbitraria, in quanto non era stata giustificata da un ordine giudiziario. Per questi motivi, la CEDU ha condannato l'Italia a risarcire i tre migranti per un importo di 9.000 euro ciascuno.
Papa Francesco: "Urgente combattere le reti criminali e ampliare i canali migratori regolari"
Papa Francesco ha esortato a combattere le reti criminali che speculano sui migranti e ad ampliare i canali migratori regolari.
Nel corso di un momento di preghiera per i migranti e i rifugiati in piazza San Pietro, il Pontefice ha sottolineato l'importanza di "prepararsi adeguatamente alle sfide delle migrazioni odierne".
"È necessario moltiplicare gli sforzi per combattere le reti criminali, che speculano sui sogni dei migranti", ha detto Francesco. "Ma è altrettanto necessario indicare strade più sicure. Per questo, bisogna impegnarsi ad ampliare i canali migratori regolari".
Il Papa ha anche sottolineato che è necessario "mettere in dialogo le politiche demografiche ed economiche con quelle migratorie a beneficio di tutte le persone coinvolte".