Sperone

La pianta organica è sottodimensionata da anni. Il sindaco decide di avviare l'iter per l'indizione di nuovi concorsi al Comune, almeno cinque. L'opposizione extraconsiliare ci vede del marcio e parla di clientelismo in vista delle elezioni amministrative che si terranno nel 2016. Accade a Sperone, piccolo comune irpino, nella Valle di Baiano. In paese non si parla d'altro. Anche perché gli avversari del primo cittadino utilizzano il web, specialmente i social, per diffondere la notizia. 

Tra questi il più agguerrito pare essere Luigi Peluso, referente del gruppo politico "Sperone Civica". «In una recente intervista il sindaco ha reso nota l'opportunità di emanare un bando per il reperimento di cinque unità lavorative presso l'ente comunale. Considero l'iniziativa una strumentalizzazione in vista della tornata elettorale conferma, il solito modo di fare politica della vecchia nomenklatura: ingenerare aspettative in una moltitudine di persone, magari con promesse da marinaio cui siamo stati da tempo abituati, per l'ambìto posto fisso».

«In altri paesi - prosegue Peluso - tutto questo viene definito clientelismo, un malcostume generale e diffuso che porta ad una discriminazione a danno dei meritevoli favorendo gli amici incapaci. La solita propaganda in virtú delle elezioni, visto che tanti sono rimasti con un pugno di mosche già dalla scorsa tornata elettorale. E pur se la legge lo permettesse, con la congiuntura odierna sfavorevole, con un bilancio chiuso con oltre 800mila euro di perdita, vorremmo vederlo il primo cittadino di Sperone bandire questi concorsi».

Lo abbiamo contattato il primo cittadino di Sperone. Gli abbiamo chiesto lumi al riguardo. E, com'è suo costume, Marco Alaia non si è sottratto, precisando però di non voler scendere in futili e sterili polemiche con il suo interlocutore. «Abbiamo approvato la nuova pianta organica che risulta sottodimensionata. Gli attuali 15 dipendenti non bastano. Ce ne vorrebbero almeno 26, 28. Chiaramente, il Comune di Sperone non può farsi carico di tutte queste assunzioni. Qualcosa però va fatto. Il prossimo anno uno dei tre vigili urbani andrà in pensione. L'Utc, i tributi e l'area amministrativa sono carenti di personale. Pensate che da quando sono diventato sindaco, sono andati in pensione già 3 dipendenti ed uno è morto. C'è pertanto necessità di colmare i vuoti, almeno per quel che concerne i servizi essenziali».

«Purtroppo - continua il sindaco Alaia - chi polemizza, lo fa senza conoscere il problema. Se fino ad oggi non ci sono stati concorsi, è solo perché fino al 2016 è previsto dallo Stato il blocco delle assunzioni. A chi oggi parla è giusto ricordarglielo. Poi, se si vuole per forza strumentalizzare fatti e situazioni che sono alla luce del giorno, si faccia pure. E' come a qualcuno dispiaccia che si offrano alla cittadinanza nuove prospettive occupazionali».

 

Rocco Fatibene