"Carmine Peluso e Giovanbattista Alibrico non sono mai stati iscritti a Italia Viva, mentre Armando Falco è stato iscritto soltanto nel 2021 ma non ha rinnovato l'adesione nel '22 e nel '23". Lo sottolinea in una nota Ciro Buonajuto, coordinatore regionale e portavoce nazionale del partito.
L'ex assessore Peluso e l'ex consigliere Alibrico, facenti parte del gruppo consiliare Orgoglio Campano, avevano aderito nel 2021 a quello di Italia Viva. Le spaccature nella maggioranza del sindaco Enzo Falco portarono poi nel 2022 alle dimissioni di 13 consiglieri su 24, determinando quindi lo scioglimento e la nomina di un commissario straordinario, tuttora in carica.
Blitz all'alba, vertice sodalizio torna dopo 30 anni carcere
Le indagini che all'alba hanno portato all'arresto di 9 persone a Caivano, in provincia di Napoli, sono partite nell'agosto del 2021, all'inizio condotte dalla Tenenza dei carabinieri di Caivano e successivamente proseguita dal Nucleo investigativo dei carabinieri di Castello di Cisterna, a partire dal mese di settembre 2022. Oggetto delle indagini dei militari dell'Arma un sodalizio criminale che stava allungando le mani sul contributo ecobonus 110%. Fin dalle prime battute delle indagini, è risultato che il sodalizio, composto da Giovanni Cipoletti e Massimiliano Volpicelli, aveva come punto di riferimento Antonio Angelino, detto 'Tibiuccio', pluripregiudicato, ritornato in libertà dopo una detenzione quasi trentennale, elemento di spicco della criminalità organizzata egemone sul territorio di Cavano e zone limitrofe, come si chiarirà meglio successivamente.I tre, oltre a essere operativi nel settore delle estorsioni ai danni di privati cittadini, avevano instaurato un vero e proprio inquietante 'sistema' di gestione camorristica dell'attività amministrativa del Comune di Caivano, ben colaudato e radicato nel tempo. Un "sistema" basato sul condizionamento degli affidamenti di lavori pubblici da eseguirsi presso il Comune di Caivano" che allungava i propri tentacoli fin dentro l'Amministrazione. Quelli che nelle indagini sono indicati come "intermiediari" tra clan e ditte, si preoccupavano di contattare imprese compiacenti.