Avellino

Il circolo territoriale F.D.I. Avellino, per il tramite del commissario Vincenzo Quintarelli, contesta il nuovo costo del servizio mensa scolastica comunale.

Pur rilevando che a seguito del nuovo affidamento del servizio mensa, a mezzo bando di gara, si è prodotto un notevole incremento del costo a carico delle casse comunali e conseguentemente dei genitori che richiedono il servizio, si rileva una indebita ed aggiuntiva maggiorazione di ulteriori 47 centesimi a pasto. In pratica una vera e propria tassa occulta.

Il Comune di Avellino, infatti, con delibera di Giunta Comunale n° 88/2023, ha deciso che tale addebito si rendeva necessario per coprire i maggiori costi del servizio sostenuti nel 2022 rispetto agli incassi incamerati. Secondo quanto deliberato, tale squilibrio finanziario riguarda una somma pari a 172 mila euro per l’intera annualità. Di tale somma l’Amministrazione Comunale ha deciso di farsi carico solo della metà mentre la restante parte, circa 86 mila euro, viene ricaricata sul costo di ogni pasto per l’anno scolastico appena iniziato. Il tutto motivato dal fatto che il Comune di Avellino deve ritenersi un ente strutturalmente in dissesto.

«Premesso che la scelta di far ricadere sui genitori degli alunni iscritti al servizio mensa dell’anno appena iniziato i maggiori costi sostenuti nell’anno precedente è una scelta puramente ed esclusivamente “politica”, tale scelta è certamente profondamente ingiusta tenuto conto che chi ora viene chiamato a pagare potrebbe addirittura non aver nemmeno usufruito del servizio lo scorso anno. Ma vi è di più. L’ulteriore aggravio economico, rispetto al costo effettivo del servizio è qualificabile a tutti gli effetti come una tassazione occulta posta a carico di famiglie che non possono fare a meno di usufruire del tempo pieno».

«Infine - conclude l’avv. Vincenzo Quintarelli - scegliere di caricare sulle spalle delle famiglie avellinesi la somma di 86 mila euro contrasta fortemente con il 1,2 mln di euro spesi invece per le feste di questa estate; a dimostrazione di come in questa città sia considerato più importante un concerto che il sostegno concreto alle famiglie e alla natalità».