Nel corso della manifestazione dell’Associazione “Libertà e diritti”, svoltasi in Salerno, presso la Sala Convegni Gran Caffè Moka, venerdì 6 ottobre, sono state rappresentate e documentate le principali criticità del sistema sanitario in provincia di Salerno ed in Campania.
I dati
Gli ultimi dati pubblicati dal Ministero della Salute nel maggio scorso, circa il rispetto dei livelli essenziali di assistenza (LEA) da parte delle varie regioni italiane nell’anno 2021, manifestano per la Campania una notevolissima insufficienza nell’area distrettuale, cioè della medicina territoriale, con l’attribuzione del punteggio di 57,52, inferiore a quello minimo di 60 punti con il quale invece si consegue appena la sufficienza.
Penalizzanti sono risultati: l’indicatore che monitora il tempo di risposta alle richieste di intervento che rivestono il carattere di emergenza-urgenza,valutando la performance del sistema “118”, permettendo di misurare l’efficienza di un sistema di emergenza sanitaria territoriale; l’indicatore per la misura dell’offerta di servizi di cure palliative domiciliari per la presa in carico e l’assistenza dei pazienti oncologici terminali; gli indicatori che forniscono informazioni sull’offerta di strutture residenziali/semiresidenziali extraospedaliere in relazione al fabbisogno potenziale rappresentato dal numero di anziani non autosufficienti in trattamento socio-sanitario residenziale/semiresidenziale in rapporto alla popolazione residente, per tipologia di trattamento.
Lunghe attese per visite e ricoveri
Rilevanti anche le criticità emerse dai dati sulle liste di attesa sia nell’ASL Salerno che nell’Azienda Ospedaliera Universitaria Ruggi, sia con riferimento alla specialistica ambulatoriale che ai ricoveri, così come acquisiti dai siti web delle due Aziende sanitarie.
Per le prestazioni di specialistica ambulatoriale urgenti, da svolgersi entro 72 ore, cioè entro tre giorni, questi alcuni dati: all’ASL Salerno,nell’aprile 2023, per la prima visita cardiologica si attendevano 17,5 giorni, per quella di chirurgia vascolare 35,4, per quella oculistica 154, per quella urologica 54,3, per quella oncologica 9,2, per la colonscopia totale con endoscopio flessibile 70,5. A sua volta per l’Azienda Ospedaliera Universitaria Ruggi, sempre per le prestazioni urgenti da garantire entro 3 giorni,alcuni tempi di attesa rilevati in data 1 giugno u.s. risultavano essere i seguenti: per la prima visita di chirurgia vascolare 201 giorni,per quella oculistica 195,per la mammografia bilaterale 20,per l’ecografia bilaterale della mammella 20, per la colonscopia totale con endoscopio flessibile 102.
Né risultano migliori i dati circa i tempi di attesa massima di 30 giorni per i ricoveri programmati per la classe di priorità “A”,così definita dal Piano Nazionale di Governo delle Liste di Attesa per il triennio 2019/2021:”Indicazioni: ricovero entra 30 giorni per i casi clinici che potenzialmente possono aggravarsi rapidamente al punto da diventare emergenti,,o comunque da recare grave pregiudizio alla prognosi”.
Di seguito il numero di ricoveri programmati effettuati nel rispetto dei tempi massimi di attesa per la classe di priorità A, pari a 30 giorni, sia per l’ASL Salerno che per l’Azienda Ospedaliera Ruggi. All’ASL Salerno,con riferimento al primo trimestre dell’anno 2023,alcuni dati :angioplastica coronarica 15 ricoveri congruenti su 28 ricoveri totali ; coronografia 40 su 98; interventi chirurgici per tumore maligno tiroide 7 su 8;interventi chirurgici per tumore maligno prostata 11 su 20;interventi protesi d’anca 41 su 128. All’Azienda Ospedaliera Universitaria Ruggi,con riferimento all’anno 2022,questi alcuni risultati:angioplastica coronarica 49 ricoveri congruenti su 80 ricoveri totali; by pass aortocoronarico 28 su 45;interventi chirurgici per melanoma 5 su 18;interventi chirurgici per tumore maligno tiroide 1 su 31;interventi chirurgici per tumore maligno colon 33 su 44;interventi chirurgici per tumore maligno all’utero 11 su 23;interventi chirurgici per tumore maligno mammella 72 su 125;interventi chirurgici per tumore maligno retto 1 su 9.
Ammonta, poi, ad un miliardo e 417,6 milioni di euro il costo degli ultimi 5 anni del “turismo sanitario” dei cittadini campani che sono costretti a spostarsi in altre regioni per potersi curare, saldo negativo per la Regione Campania atteso che il costo sostenuto per l’assistenza in altre regioni dei propri residenti è maggiore dei ricavi ottenuti per fornire l’assistenza a non residenti sul proprio territorio. Questi i dati analitici dal 2016 al 2020 pubblicati sui rapporti annuali della Banca d’Italia:-263 nel 2016,-258,1 nel 2017,-276 nel 2018,-296,5 nel 2019,-324 nel 2020.
A completare questo quadro allarmante socio-sanitario della Campania il dato pubblicato dall’ISTAT lo scorso aprile sulla speranza di vita alla nascita, per sesso e per regione, relativo all’anno 2022: la Campania risulta essere ultima in Italia, anche dopo tutte le altre regioni del Mezzogiorno, con 78,8 anni per i maschi, a fronte della media italiana di anni 80,5,e con 83,1 anni per le femmine a fronte della media italiana di 84,8.