Il segretario generale della Cgil Avellino Fiordellisi e il presidente del comitato provinciale Anpi Avellino Giovanni Capobianco hanno deciso di scrivere al prefetto Paola Spena.
“La decisione dopo che il sindaco di Villamaina, comune in cui è stata esposta la stele fascista, ha sminuito la vicenda addirittura bollandola come ipocrisia di taluni e parlando di un valore storico ma non sappiamo chi lo abbia dato e lo deve dimostrare!“- così esordiscono i rappresentati delle associazioni, e continua Fiordellisi “Tutto si sta consumando a 80 anni dalla firma dell’armistizio del 1943, la cosa che è subdola, l’ipocrisia non ci appartiene ma è vero l’opposto, e chiediamo se non sia invece ipocrita l’esaltazione della follia della guerra, del colonialismo e l’ignominia dell’esaltazione del ventennio fascista, altro che valore storico!”
Precisiamo che l’Anpi e la Cgil della provincia di Avellino, in questi giorni hanno avviato le attività del progetto “Reesistenti”, ideato per l’ottantesimo dell’armistizio e dell’inizio della resistenza al fascismo e al nazismo, dopo il drammatico ventennio fascista che portò alla chiusura di camere del lavoro, leghe operaie e di mutuo soccorso di lavoratori, braccianti e artigiani della Cgl, del partito socialista, comunista ed anarchici.
Racconteremo i resistenti esistenti antifascisti che nel subirono e non accettarono il fascismo e hanno dato o meglio ridato onore all’Italia, portando all’affermazione della repubblica sulla monarchia al referendum, alla costituzione repubblicana, all’occupazione delle terre e piano per il lavoro della Cgil con Giuseppe Di Vittorio.
“ReEsistenti” in Irpinia, unitamente all’Anpi, sarà domani sabato 30 Settembre a Calitri mettendo insieme vari studiosi a discutere della rivolta del 29 settembre 1943 a Calitri casa della musica, poi ospiterà Adelmo Cervi il 4 ottobre ad Ariano Irpino e sempre con Adelmo Cervi ed Ettore De Conciliis il 5 ottobre a Borgo Ferrovia di Avellino.
Fiordellisi e Capobianco concludono: “Anche per questo, a 80 anni dall’anniversario dell’Armistizio e dell’inizio Resistenza alla repubblica sociale italiana di Salò, la “stele fascista” è una ostentazione plateale ed insultante per i valori della Repubblica Italiana e ella Costituzione.
Il valore storico, se davvero lo avesse, resta una vergognosa apologia del fascismo, che deve essere accertato e determinato dal ministero della Cultura ed in particolare per la esposizione è comunque soggetta a specifiche autorizzazioni per l’eventuale musealizzazione e pubblica esposizione.” Per questo i rappresentanti dell’Anpi e Cgil chiedono al Prefetto e alle Istituzioni “Che è comunque importante ed utile richiamare al rispetto della Repubblica Democratica quando vengono esposti materiali inneggianti alla dittatura fascista in luoghi pubblici e democratici”