“Il contenuto della nota a firma del Dott.Feleppa, non lede l’onore, la reputazione ed il decoro del datore di lavoro. Non ci sono espressioni idonee a ledere la dignità di questi o l'immagine dell’azienda in quanto le espressioni utilizzate possono dirsi rispettose dei canoni, generalmente condivisi, di correttezza, misura e civile rispetto della dignità altrui. Il pensiero del ricorrente non sfocia in espressioni denigratorie, diffamatorie od offensive. Alla luce delle considerazioni sopra riportate non può imputarsi al Feleppa alcun comportamento disciplinarmente rilevante”.
E' per questo che il giudice del lavoro Adriana Mari ha accolto il ricorso del dottore Michele Feleppa (ma non la domanda di risarcimento del danno all’immagine) contro la sanzione disciplinare della censura scritta che l'Azienda ospedaliera San Pio aveva irrogato il 30 luglio del 2021 all'allora direttore della U.O.C. di Neurologia e Stroke Unit.
Tutto era iniziato con un comunicato stampa che l'Azienda aveva inviato “in ordine alle notizie diffuse sulla sospensione dello Sportello di Ascolto e Sostegno COVID-19”, al quale Feleppa, in pensione dall'aprile del 2022, aveva replicato con una nota inviata alla Direzione nella quale aveva definito “priva di fondamento” la notizia che la continuità dello Sportello Ascolto e Sostegno Psicologico COVID-19 (proposta dallo scrivente alle SS.LL: in data 9.04.2020) è assicurata tra le altre dalla UOC di Neurologia con Stroke Unit”.