Napoli

Politiche di sviluppo locale fallimentari hanno acuito il divario Nord Sud nel corso degli ultimi venti anni. Lo sostiene la Fisac Cgil presentando una ricerca  in occasione dell'iniziativa, promossa insieme alla confederazione di corso d'Italia, dal titolo 'Sud In Credito' che si svolge a Napoli. 

Secondo lo studio del sindacato, per stare solo al tema degli investimenti pubblici al Sud mancano 3,4 miliardi di euro, nei cinque anni tra il 2016 e il 2020, per raggiungere il livello procapite del Centro Nord. Insieme alla crisi e ai tagli agli enti locali, che hanno generato meno entrate, dipendenti pubblici e servizi ai cittadini, e alle dinamiche salariali che vedono le regioni del Mezzogiorno nel fondo della classifica.

"Mentre all'orizzonte - si legge nella fotografia scattata dalla Fisac Cgil-  si profila il falso mito dell'Autonomia differenziata, che andrà ad acuire la frattura che divide il Paese".

Al Mezzogiorno, precisa la ricerca, mancano quasi tre milioni di occupati per raggiungere il tasso di occupazione del Centro Nord. Emerge solo il nuovo triangolo industriale (Lombardia, Veneto, Emilia Romagna), mentre nel Mezzogiorno si registra il crollo della produzione industriale, con uno shift occupazionale e produttivo verso servizi a basso valore aggiunto. Nel settore manifatturiero il salario medio lordo annuo per un addetto al Centro Nord è pari 29,3 mila euro a fronte di 21,8 mila euro nel Mezzogiorno, nel settore del Turismo, invece, è di 11,8 mila contro 9,5 mila. Anche per i neo laureati la dinamica è la stessa. Il salario medio netto mensile a 1-5 anni dalla laurea in discipline economiche, giuridiche e sociali è al Centro Nord pari a 1.201 euro mentre nel Mezzogiorno 1.096 euro. Divaricazioni che sottendono un ulteriore dato: gli occupati che sono alla ricerca di un'altra occupazione sono il 14,6% nel Centro Nord e il 28,3% nel Mezzogiorno. Sul fronte infrastrutture, forte il gap dal colmare. Nella ricerca Fisac Cgil si citano alcune criticità, come ad esempio l'alta velocità dove mancano le direttrici Sud Tirreno/Ionio/Sicilia, insieme a quella Adriatica.