Caivano

Annunciata dalla premier Meloni dopo la sua visita, è entrata nel vivo la riqualificazione del Parco Verde di Caivano che vede impegnati gli specialisti del Genio dell'Esercito italiano. Le operazioni hanno come primo obiettivo la bonifica del centro sportivo Delphinia e del teatro Caivano Arte: dopo la rimozione di materiale abbandonato e la disinfezione dei luoghi verranno sistemate le aree verdi circostanti. Un'operazione che dovrebbe concludersi per il 10 ottobre, mentre per la piena funzionalità del centro si dovrà aspettare la prossima primavera. Tempistica confermata oggi dal ministro dello Sport e dei giovani, Roberto Abodi, il primo a fare un sopralluogo al Delphinia in vista della sua riqualificazione. "Ci siamo impegnati a rendere fruibile un luogo abbandonato per 10 anni.

Un impegno che dovrebbe superare le posizioni e che merita sostegno", ha detto. Ma "la vera partita", dice il commissario Fabio Ciciliano, delegato dal governo a fronteggiare degrado, vulnerabilità sociale e il disagio giovanile in questa zona a nord di Napoli, "si gioca sull'assetto sociale". "Abbiamo iniziato da qui - ha detto a margine dei lavori - perché si deve dare un segnale importante di ripristino di quella che è stata una importantissima realtà per il territorio". "Lo Stato qualche volta si è un po' allentato - ha ammesso - ma è sempre stato presente e adesso riprende in mano il proprio territorio".

A Caivano, come viene evidenziato in una delle ordinanze notificate ieri dai carabinieri ai 9 giovanissimi accusati degli stupri sulle due bimbe di 10 e 12 anni, non ci sono sistemi di videosorveglianza pubblici. E quelli privati mancano nelle zone isolate, abbandonate e degradate dove sono avvenute le violenze. "Se la gente di Caivano - ha sottolineato ancora Ciciliano - non inizia ad approcciare questo nuovo aiuto che viene dato in maniera positiva, tra cinque anni ci ritroveremo a parlare di un altro caso Delphinia. E' proprio quello che non dobbiamo far accadere". In prima fila affinché ciò non avvenga è il prete anti clan don Maurizio Patriciello, che domani sarà a Roma, in Senato, per essere ascoltato in Commissione nell'ambito delle audizione sul 'decreto Caivano', il provvedimento che prevede norme più rigorose contro i reati commessi da minori.

L'ex centro sportivo Delphinia venne indicato dalle bimbe come uno dei tre luoghi dove hanno subito le violenze. Le indagini dei carabinieri però hanno poi appurato che in realtà erano avvenute nel campetto Faraone, l'ex stadio comunale abbandonato, che si trova in via Diaz. Le violenze sessuali subite dalle due cuginette sono iniziate a giugno, nella Villa Comunale, dove i giovani si recavano per giocare. L'ultima stanza degli orrori invece è stata rintracciata dai militari in una casupola abbandonata nell'ex isola ecologica di via Necropoli. Le vittime la chiamavano la "capanna". Lì, i carabinieri, lo scorso primo settembre, durante i sequestri, hanno trovato conferma delle dichiarazioni rese dalle bimbe: indumenti intimi, trapunte, piumini utilizzati come giaciglio e coperte usate come separé.