Sfilano i testimoni nel processo per lo stupro di gruppo che, seconmdo òl'accusa, sarebbe avvenuto nel residence di proprietà di Beppe Grillo. Nella mattina successiva la violenza, la vittima, visibilmente scossa, confidò all'amica di essere stata violentata da un gruppo di persone nel corso della notte. Tra gli aggressori c'erano quattro ragazzi, inclusi Ciro Grillo e tre suoi amici. Questi dettagli sono emersi durante l'escussione della giovane (oramai ex amica della vittima) che era presente quella terribile notte. Le loro strade si siano separate a causa del trauma subito. Durante la sua testimonianza, durata quasi nove ore suddivise in due udienze, la giovane milanese, ora 23enne, ha risposto con fermezza e coerenza alle numerose domande, sia dell'accusa sia della difesa.

Secondo l'accusa della Procura, quella notte, anche l'amica, mentre dormiva, è stata vittima di abusi sessuali e di riprese fotografiche e video indecenti. Nel frattempo, l'altra ragazza presente veniva stuprata dai quattro ragazzi. La supertestimone ha descritto come dopo quella terribile notte, la vittima dello stupro si sentisse svuotata, come se fosse solo un corpo che camminava, e non sembrava più interessata a nulla se non a sé stessa.

In tribunale, sono accusati di violenza sessuale di gruppo Ciro Grillo, Francesco Corsiglia, Edoardo Capitta e Vittorio Lauria. La testimonianza ha rivelato che poco dopo le 12,30 del 17 luglio 2019, l'amica si svegliò e trovò 'la ragazza' in lacrime, con il viso senza trucco e avvolta in un accappatoio. Quest'ultima le confidò di essere stata violentata, rispondendo alla domanda su chi l'avesse commesso con "da tutti".

L'aggressione avvenne dopo una notte trascorsa al Billionaire, seguita da una visita al residence di Beppe Grillo. Lì, dopo aver cenato, si consumò il tragico evento. La situazione era così confusa che solo il giorno dopo la giovane milanese di 23 anni si rese conto della gravità degli eventi.

Il rapporto tra le due amiche si è interrotto a causa dell'evento traumatico, e solo nel 2020, prima della chiamata del pubblico ministero di Tempio Pausania, che stava conducendo le indagini, la vittima ha trovato la forza di denunciare l'accaduto al ritorno a Milano. Solo allora la testimone venne a conoscenza delle foto indecenti a lei scattate mentre dormiva da tre dei quattro ragazzi coinvolti, poiché Corsiglia non era coinvolto poiché dormiva.

La difesa degli imputati sostiene che entrambe le ragazze erano lucide quella sera, negando che fossero ubriache o incapaci di controllarsi. La presunta vittima sarà ascoltata nelle prossime quattro udienze, nelle quali si spera verrà fatta chiarezza su quanto accaduto.