(f.s.) Le preoccupazioni dopo la falsa partenza di Torre del Greco si stanno pian piano dissolvendo. Il Benevento cresce a vista d'occhio e quello che più rincuora è che mostra ancora ampi margini di miglioramento. Andreoletti l'ha ripetuto tante volte: questo non è ancora il suo Benevento, quello che comanda la partita e la chiude senza batter ciglio. Serve ancora un po' di tempo e soprattutto occorre che tutta la rosa (fatta ovviamente eccezione per lo sfortunato Meccariello) sia disponibile. Pensate ad una squadra che possa contare anche su Terranova, Ciano, Improta, Agazzi e Ciciretti. Farebbe un balzo in avanti in termini di qualità, ma non solo. Perchè, è assai probabile, che anche chi si troverà a giocare al fianco di questi elementi possa accrescere il suo rendimento.
Prendiamo il centrocampo, che forse è ancora il settore dove si nota l'assenza di un catalizzatore di gioco, uno che sappia dettare i tempi, che dia ampiezza alla manovra aprendo più velocemente sulle fasce. Ovvio che parliamo di Davide Agazzi, quello che ai tempi del Catania chiamavano il “geometra” per la pulizia delle linee di gioco, per la tecnica che lo ha sempre contraddistinto e per quella abilità nel guidare la manovra della sua squadra. Abbiamo l'impressione (e speriamo tanto di non sbagliarci...) che al fianco di Agazzi possano giocare meglio anche gli attuali centrocampisti, da Talia, sollevato da compiti di regia, a Pinato che potrà finalmente liberare la sua corsa e andare a concludere con più frequenza (una prova di ciò che sa fare si è avuta in occasione della rete di Karic, la seconda del Benevento).
Cresce la Strega e piace il nuovo “format” consegnato a Nermin Karic, che in quanto ad applicazione non ha nulla da imparare da alcuno.
Bisogna migliorare a sinistra (Benedetti è ancora lontano dalla condizione migliore, ma c'è Improta che sembra quasi pronto) e nella fase realizzativa. E' un peccato che in una partita si costruisca tanto e si ottenga così poco. E' lì che possono e devono dare una mano importante elementi di provata classe come Ciano e Ciciretti. Fantasisti, capaci di saltare l'uomo come pochi e in grado di andare a rete con buona frequenza.
Ma i margini di miglioramento sono auspicabili in ogni reparto. In difesa, già da un po', sembra essere in rampa di lancio Emanuele Terranova. Esperienza e tecnica al servizio di un reparto che è già buono così com'è, ma che può blindare ancora di più le sue prestazioni. Ci vorrà del tempo, ma con Terranova dentro, Andreoletti potrebbe anche tornare al suo modulo preferito, il 4-3-3.
Con un organico così ricco non si può che essere fiduciosi in un campionato che stenta ad indicare un padrone assoluto.