Avellino

Il comune di Avellino ha dato il via libera all'esternalizzazione della gestione dei parcheggi. Un project financing che di fatto affida ad un privato tutti gli stalli della città, strisce blu, abbonamenti, ztl e totem per il pagamento. Un affare da 2,8 milioni di euro per la ditta siciliana che si è aggiudicata la gara mentre nelle casse del comune entreranno secondo le previsioni 1,8 milioni di euro. Se poi i ricavi dei parcheggi dovessero superare le previsioni di guadagno annuale, la differenza ulteriore andrà divisa tra le parti in questa proporzione: il 75% alla ditta privata e il 25% al Comune.

Tutto il servizio durerà 14 anni, per un totale di ricavi al privato di circa 18 milioni. Resta a parte la gestione della control room, che per ora resta in capo all'ente, ma se la ditta catanese dovesse farne richiesta il Comune si obbliga a corrispondere al concessionario un corrispettivo annuo di ulteriori 246mila euro.

In pratica da oggi la società siciliana farà quello che faceva l'Acs, la società partecipata al 100% del Comune di Avellino che nel 2016 finì nel mirino della Guardia di Finanza e della procura del capoluogo allora retta da Rosario Cantelmo per corruzione, voto di scambio, peculato (il manager Amedeo Gabrieli è stato assolto nel 2020 perché il fatto non sussiste).

Nel 2019 a capo della società di servizi il sindaco Gianluca Festa ha voluto il “collega” Paolo Spagnuolo, già sindaco di Atripalda. Con la modifica dello statuto sono state allargate le competenze della società municipalizzata: oltre ai parcheggi si è aggiunta la guardiania delle strutture pubbliche, e altre prestazioni come la manutenzione del verde e delle strade. Nel luglio del 2020 la Giunta Comunale ha ratificato l’accordo per l’affidamento dei servizi in regime di house providing con Azienda Città Servizi rinnovando il rapporto contrattuale sino al 31 dicembre 2022. 

Dal 1 gennaio 2023 dunque si è andati avanti per proroghe nelle more che l'ente chiudesse la partita dell'affidamento della gestione dei parcheggi al privato. Oggi ci sono circa trenta dipendenti che di fatto sono rimasti senza mansioni e senza lavoro. E una società pubblica il cui destino è tutto da scrivere, o da cancellare definitivamente.