Aumentano gli arrivi dei migranti in Italia e il governo Meloni ha annunciato due nuove misure in Consiglio dei ministri: sale da 6 a 18 mesi il tempo massimo di trattenimento nei Cpr e la rete dei Centri di permanenza per il rimpatrio – attualmente 9 per 493 ospiti complessivi – sarà potenziata dal Genio militare che realizzerà nuove strutture in ogni regione.
A bocciare l'ipotesi non solo le regioni di centrosinistra ma anche il leghista Luca Zaia. Mentre il presidente dell'Emilia Romagna Bonaccini ha dichiarato che "non se ne parla assolutamente" e ora anche Vincenzo De Luca dalla Campania frena e chiede una linea comune per un problema così complesso.
"Quando avremo capito che cosa vuole fare il Governo al di là dei titoli e al di là della propaganda, esprimeremo una nostra opinione come Regione Campania. Noi abbiamo già qui centri di accoglienza" Ha dichiarato il presidente della Regione Campania, rispondendo a una domanda sulla posizione della Campania in merito alla realizzazione di un centro di permanenza e rimpatrio (Cpr).
De Luca ha sottolineato come la posizione della Campania abbia "sempre due aspetti: l'umanità, il rispetto per la vita umana, ma anche il rispetto per la legge e per la legalità. Dobbiamo sempre garantire che chi viene nel nostro Paese possa arrivare qui nel rispetto delle leggi e perfino delle regole di vita delle nostre comunità. E' un problema complesso - ha aggiunto De Luca - ma l'importante è non perdere nessuna delle due facce: non ritenere di poter risolvere il problema facendo morire migliaia di persone in mare, ma non ritenere nemmeno di poter accogliere tutti perché questo non è possibile. Dovremmo trovare una linea di condotta comune nel Paese, perché il tema è di una complessità enorme, epocale".