di Paola Iandolo
“Ho perso la testa, è stato un attimo di follia”. Il 14enne che la scorsa settimana ha incendiato la porta di ingresso dell’abitazione della fidanzata ha ammesso le sue responsabilità davanti al pubblico ministero del tribunale dei minorenni di Napoli, affiancato dal suo avvocato Fabio Tulimiero. Inoltre ha precisato di aver agito da solo e di avere già la tanica di benzina. Il ragazzino ora vuole avviare un percorso di recupero.
La ricostruzione dell’episodio
Ha dato fuoco al portone di un’abitazione al secondo piano di un palazzo di Rione San Tommaso. L’inquietante episodio è accaduto la notte tra il 12 e il 13 settembre intorno alle 3 di notte. Quando un ragazzino – vicino di casa della famiglia presa di mira – armato di una tanica di benzina ha appiccato le fiamme. Il 14enne dopo l’azione incendiaria è stato subito rintracciato dagli agenti della Sezione Volanti. Infatti si era nascosto nell'androne del condominio della ragazzina.
I motivi del gesto
Alla base del gesto vi sarebbero delle questioni sentimentali. Il ragazzino avrebbe cosparso lo zerbino di benzina e poi dato fuoco. Le fiamme in poco tempo si sono estese alla porta d'ingresso dell'appartamento dove vive una famiglia con due bambini piccoli. È stato il proprietario ad accorgersi del fuoco grazie all’esplosione della lampadina nelle scale del palazzo. Grazie a quei rumori si è svegliato portando l’intera famiglia in salvo e avviando le operazioni di spegnimento.