Benevento

Stefano, cosa ne pensi dell'avvio di stagione da parte del Benevento?

"Non era affatto facile lavorare dopo ciò che è successo. La società ha posto le basi sulle ceneri degli ultimi due anni, costruendo una nuova squadra e facendo affidamento anche su un settore giovanile importante. Sia con la Turris che con la Virtus Francavilla c'è stato un approccio alla gara positivo, poi a Torre del Greco hanno prevalso gli episodi: in questo bisogna migliorare". 

Domenica c'è la Casertana, tra l'altro l'ultimo acuto al Pinto porta la tua firma... 

"Ricordo molto bene quella partita. Rientravo da un periodo di inattività per un problema al ginocchio. Vincemmo 4-1. I derby sono sempre particolari, poi affrontammo una Casertana ripescata e incerottata. Noi viaggiavamo sulle ali dell'entusiasmo, desiderosi di prendere la capolista Battipagliese. Quella stagione, la 1996/1997, ha delle similitudini con quella attuale: anche all'epoca si ricostruì dalle ceneri, con D'Ottavio che fece un lavoro certosino per formare una squadra competitiva. Al di là dei nomi, puntò molto sulle motivazioni". 

La stessa cosa che ha fatto Carli quest'anno. 

"Esattamente. Dalle sue interviste ho letto molte volte la frase "voglio la squadra con un'anima". Credo sia molto significativa". 

Qual è il momento più bello che hai vissuto a Benevento?

"Ne sono stati tanti. Il debutto in C1, le promozioni. Un momento che ricordo con molta nostalgia è quando rientrai dall'infortunio, mi fece rendere conto di tante cose". 

Un rammarico?

"Ci sono stati degli anni in cui avrei potuto tentare il salto di categoria. Il mio rammarico più grande è quello di non esserci riuscito con questi colori. Non esserci arrivato con altre squadre è una scelta, ma volevo farlo col Benevento. Che dire, ho fatto il lavoro sporco per quelli che sono arrivati dopo e che ci hanno fatto vivere degli anni meravigliosi". 

Sei nel settore giovanile della Virtus Entella, dove lavori con Cisco Guida. Ricordate gli anni vissuti a Benevento?

"Spesso facciamo paragoni tra il calcio del nord e quello del sud. L'Entella ha sempre cercato di fare squadre importanti, ma in determinate partite di cartello, l'entusiasmo dello stadio non è minimamente paragonabile a ciò che si viveva in quegli anni. Benevento ti creava delle motivazioni fantastiche. Con Cisco parlo anche delle differenze sul come vive un professionista: oggi sono tutti molto ovattati. Per carità, può essere un aspetto positivo, ma tenere i calciatori chiusi in una scatola non permette di conoscere bene la realtà in cui giocano e che devono rappresentare". 

Quanto è diminuito il livello della Serie C rispetto ai tuoi anni?

"Oggi una buona squadra di Serie D riesce a salvarsi, questo mi fa pensare che il livello sia leggermente più basso. Ho ascoltato le parole di Lucarelli di qualche giorno fa relative all'obbligo degli under in Serie D, questo crea solo illusione nei calciatori e poco altro. In Lega Pro ci sono gli incentivi, credo sia un discorso totalmente diverso rispetto all'obbligatorietà". 

Forse eliminare la vecchia C2 è stato uno sbaglio. 

"Sono d'accordo. La C2 era un valore intermedio e formativo, ti faceva intendere cosa andavi a trovare. All'epoca, se prendevi sottogamba la C1 da neopromossa, rischiavi di fare molto male. Oggi, invece, una squadra di D riesce a salvarsi con pochissimi accorgimenti". 

Come procede il lavoro alla Virtus Entella?

"È una esperienza divertentissima, ma anche molto impegnativa. Con il doppio lavoro diventa un casino. Il fatto di lavorare con Cisco rende tutto molto più bello: con lui c'è un feeling particolare nato nel periodo di Benevento. Insieme condividiamo tante cose che ci riportano in quegli anni, è un continuo rivivere, ma poi ci rendiamo conto che sono stati tempi diversi". 

Cosa vuoi dire ai tifosi del Benevento?

"Avere calciatori motivati è la cosa fondamentale, ma anche la città deve fare la sua parte. I tifosi hanno dimostrato un milione di volte cosa sanno fare. L'amore per questi colori prescinde da ogni cosa, le categorie non hanno importanza davanti a questo sentimento e loro me l'hanno insegnato. Devono fare la differenza: serve questo per fare lo step definitivo". 


Chi è Stefano Mastroianni

Calciatore del Benevento dal 1991 al 2001, Mastroianni è tra i calciatori più presenti nella storia del club giallorosso. Con la Strega ha conquistato due promozioni (dall'Interregionale alla Serie C2 e dalla C2 alla C1). Oggi è tesserato della Virtus Entella, dove è l'allenatore in seconda di Cisco Guida, altro ex giallorosso, nel settore giovanile.