Piano di Sorrento

Il "Georges Vallet" è il Museo Archeologico Territoriale ospitato nella Villa De Sangro dei Principi di Fondi acquistata dal Comune di Piano di Sorrento all'indomani del crollo provocato dal sisma dell'80 e ricostruita negli anni '90 con destinazione a centro congressi e museo, appunto quello intitolato all'archeologo Vallet.

A lui è dedicata la mostra fotografica che sarà inaugurata venerdì 15 settembre, alle ore 12, per iniziativa della Direzione Regionale Musei della Campania e il patrocinio del Centre Jean Bérard-CNRS oltre che del Comune di Piano.

Un evento che consente di scrutare nella vita dello studioso tra la Sicilia e la Penisola Sorrentina frequantata dal 1980 "...scegliendola come sua residenza stabile per trascorrervi la vecchiaia e dedicarsi a studiare i contesti più rappresentativi dell’archeologia di questo territorio. Accettò senza esitazione di partecipare all'Operazione Conoscenza, programmata ed attuata dalla sede dell'Archeoclub di Massalubrense nell'ambito dei ‘Progetti di utilità collettiva’ finanziati dal Ministero del Lavoro, diventandone uno dei cardini fondamentali". 

Indimenticabili erano le varie escursioni nei luoghi mitici della terra lubrense tra Punta Campanella, Fossa Papa, San Costanzo e il Deserto, in cui Vallet esaminava le tante ipotesi formulate nel tempo, aggregando accanto a lui studiosi e personaggi da Benito Iezzi, a Paola Zancani Montuoro, Don Saverio, il giudice Galasso, il dottor Maldacea, o l'anonimo contadino che qualche secolo fa aveva con cura composto il muretto a secco o l'esperto vasaio sorrentino che aveva modellato quel coccio rinvenuto per caso. 

Il percorso espositivo si snoda al primo piano del Museo, dove, attraverso riproduzioni fotografiche da originali di Béatrice Gachot, Claude Albore Livadie e dell’Archeoclub di Massa Lubrense, si potranno ripercorrere frammenti della vita di Georges Vallet, tra gli anni a Megara Iblea, l’intensa attività di ricerca archeologica tra la Francia e l’Italia e gli anni di studio trascorsi nella sua casa a Pastena, a Massalubrense.

La mostra, a cura di Rosaria Perrella e con allestimento e grafica di Livia Pacera, resterà ad arricchire il percorso di visita del Museo in maniera permanente.