"Il chiacchiericcio è una peste": lo ha ha ribadito il Papaall'Angelus. «Quando un fratello nella fede commette una colpa contro di te - ha sottolineato il Pontefice commentando il Vangelo di oggi -, tu, senza rancore, aiutalo correggendolo. Purtroppo, invece, la prima cosa che spesso si crea attorno a chi sbaglia è il pettegolezzo , in cui tutti vengono a conoscere lo sbaglio, con tanto di particolari, tranne l'interessato! Questo non è giusto e non piace a Dio. Non mi stanco di ripetere che il chiacchiericcio è una peste per la vita delle persone e delle comunità, perché porta divisione, sofferenza e scandalo, e mai aiuta a migliorare ea crescere". 

Il Papa , nell'Angelus, ha chiesto di "opporsi" alla forza delle armi quella della carità, alla retorica della violenza la tenacia della preghiera. Facciamolo per tanti Paesi che soffrono la guerra, intensifichiamo la preghiera per la martoriata Ucraina che sta soffrendo tanto, tanto"

 "Desidero esprimere vicinanza al caro popolo del Marocco colpito da un devastante terremoto. Prego per i feriti, per coloro che hanno perso la vita, tanti, e per i loro familiari. Ringrazio i soccorritori e quanti si stanno adoperando per alleviare le sofferenze della gente. L'aiuto concreto di tutti possa sostenere la popolazione in questo tragico momento. Siamo vicini al popolo del Marocco". Ha detto poi Papa Francesco nel corso dell'Angelus in piazza San Pietro.