Napoli

Il Mondiale azzurro è iniziato. A Saint-Etienne l’Italrugby ha travolto la Namibia 52-8. Una vittoria importante per iniziare bene un percorso duro e complicato. Protagonista il campano Ange Capuozzo, autore di una meta, ragazzo nato e cresciuto in Francia ma con l’azzurro sempre nel cuore. Bellissime ed emozionanti le sue lacrime durante l’inno. Chissà quanti pensieri in quei momenti in cui non era da solo ma rappresentava tutta la sua famiglia.

Dai nonni, partiti da Napoli dopo la fine della seconda guerra mondiale per andare in Francia a fare i guantai, a papà Frank nato a Grenoble ma col cuore partenopeo. In casa Capuozzo si è sempre parlato quel dialetto che dalle pendici del Vesuvio ha fatto il giro del mondo diventando una lingua internazionale. Inutile girarci in torno: un napoletano può trasferirsi lontano ma non perderà mai contatto con le proprie radici. Cosa che è stata trasmessa a questo ragazzo che in Francia ci è nato proprio come papà Frank ma che ha voluto, fortemente, giocare con la maglia azzurra. Fu lui a proporsi e per l’Italrugby è stata una fortuna. In Francia era uno dei più attesi.

All’arrivo nel ritiro di Bourgoin-Jallieu, cittadina situata fra Grenoble e Lione, ha trovato tanti bambini francesi che urlavano il suo nome. Una grande emozione che ha saputo gestire, mentre durante l’inno a Saint-Etienne non ci è riuscito. Occhi chiusi e lacrime. Pensieri sparsi ed emozionati. Tutto in 90 secondi in cui ripercorrere la storia di una famiglia che oggi, in terra francese, dove vive da ormai 70 anni, ha urlato al mondo, grazie piccolo di casa, il proprio orgoglio italiano.