Sorrento

Mercoledì 13 settembre si riunisce in Prefettura a Napoli il tavolo di concertazione sulla mobilità istituito dal Prefetto per iniziativa dell'Associazione Atex e di altre realtà imprenditoriali che sono riuscite a sensibilizzare e a coinvolgere anche i Comuni della Penisola Sorrentina su un tema così scottante e che riguarda una molteplicità di interessi.

Al centro del confronto, cui partecipano anche la Regione Campania e EAV per quanto concerne la linea ferroviaria Circumvesuviana, il prosieguo delle corse direttissime sulla linea Sorrento-Napoli-Sorrento che doveva concludersi il 3 settembre scorso e invece prosegue per tutto il mese sulla scia degli ottimi risultati conseguiti sui tempi di percorrenza nel pieno della stagione estiva e turistica.

Un provvedimento che si vorrebbe prolungare, ma che trova la ferma opposizione del Comuni del Miglio d'Oro, in primis Torre del Greco, che contestano la soppressione delle fermate aidanni dei residenti e pendolari costretti ad avvalersi dei convogli provenienti dalla linea Poggiomarino.

Sergio Fedele, presidente di Atex Campania, è stato il promotore del tavolo in sede prefettizia ed ha criticato l'iniziativa di escludere proprio le rappresentanze associative dagli incontri limitando la partecipazione solo ai rappresentanti degli enti locali. Una critica che è stata immediatamente recepita dal Prefetto Claudio Palomba che ha esteso l'invito alle Associazioni le quali siederanno allo stesso tavolo con gli amministratori.

I Sindaci della Penisola Sorrentina sosterranno con la stessa enfasi dei colleghi del Miglio d'Oro le ragioni dei propri territori che, a differenza dell'area torrese-vesuviana, dispongono di una serie di alternative su rotaia e su gomma (ferrovia dello stato, ingressie uscite autostradali)?

E' l'interrogativo che si pone Fedele intenzionato a rivendicare i diritti del territorio peninsulare a veder allegeriti i tempi di percorrenza ferroviaria per una gestione più sostenibile del traffico turistico oltre che di quello pendolare. Il confronto tra i sindaci delle due aree della provincia partenopea rappresenta un momento significativo per comprendere se sugli egoismi locali possa prevalere una visione globale che contemperi le esigenze di tutti con le specificità del territorio che, evidentemente, sono differenti le une dalle altre.