Gianluca Rocchi più che un designatore arbitrale (ed ex arbitro) è un comico, ma di quelli che non fanno ridere. Uno che sale sul palco e con una faccia tosta da Guinness dei primati, si parla addosso mentre la gente in sala alla meglio sbadiglia, se non trasale esterefatta.
Il risultato finale però è sempre lo stesso: applausi dalla claque opportunamente reclutata da chi ce lo ha messo nel posto che occupa, il resto è tutto un silenzio sepolcrale.
Qualcuno dovrebbe ricordargli che se lo stesso "favore" Di Bello lo avesse fatto al Napoli e non alla Juve l'arbitro brindisino ora sarebbe ad Alcatraz.