Benevento

E' tutto pronto per la conferenza stampa di Marcello Carli. Il direttore tecnico ha parlato ai giornalisti dopo la chiusura del calciomercato. 

"Vorrei spiegare le scelte, gli ultimi arrivi: credo che sia una cosa dovuta nei confronti di chi ha a cuore questo club. Sono qui per questo". 

"Abbiamo tenuto una linea, bella salda e difficile da tenere. Credo che non siamo riusciti a ottenere tutti gli obiettivi, ma è stato un lavoro bello tosto: siamo riusciti a portare a casa la nostra idea. Non ci siamo mai piegati nella nostra linea. Mi sono sempre confrontato con il presidente. Sui tempi, se riuscivamo a fare qualcosa prima era meglio, ma questo è scontato. Nell'ultima settimana sembra che tutti impazziscono. Questa è una follia. Il mercato dovrebbe essere di 15 giorni e poi ripartire. Sono abbastanza soddisfatto, non totalmente perché non lo sono a prescindere". 

"Difendo le mie scelte perché le ho fatte e ho avuto l'autonomia di farle, ringrazio il presidente per questo. So perfettamente che il calcio è fatto di emozioni. Capisco che in questo momento c'è qualche problema davanti alla difesa, ma sono convinto di aver preso un ragazzo fortissimo come Agazzi che ha qualità morali eccezionali. Sono convinto di Alfieri che è un nostro prodotto. Abbiamo dei ragazzi giovani che possono crescere insieme alla squadra. Alfieri aveva un problema di pubalgia. Kubica è un calciatore importante, ha avuto un problema al piede e questa settimana ha fatto gruppo. Abbiamo delle criticità importanti, infatti siamo in sofferenza. La storia del Benevento la conoscete meglio di me: ho trovato una situazione che andava sanata. Abbiamo una rosa con 22 calciatori che non fanno più parte del Benevento, credo sia quasi un record. Ci sono 12/13 elementi che sono rientrati. In questa situazione di lavoro, che comunque mi sembra abbastanza grande, c'è stata la problematica del calciatore davanti alla difesa. Abbiamo ritenuto che Agazzi fosse adatto per noi e sapevamo che avrebbe saltato qualche partita. Non possiamo aggiungere calciatori, altrimenti c'è un problema che perdura tutto l'anno. La difesa? Viscardi per noi è forte, Pastina è un talento. Meccariello doveva essere il nostro punto di riferimento, poi abbiamo preso Berra che può fare anche il centrale. Si è fatto male Meccariello e ci siamo messi subito al lavoro per compensare questa mancanza. Abbiamo le risorse per fare bene, siccome ho fiducia nei nostri giovani sarò il primo a incoraggiarli e pensare che possano essere ragazzi con un futuro importante. A centrocampo siamo anche troppi, poi è rimasto Tello. Abbiamo dato via calciatori solo quando le richieste rispecchiassero il valore dei ragazzi che avevamo, altrimenti non li avremmo ceduti". 

"Le operazioni che hanno portato via calciatori che non erano nel progetto mi hanno dato soddisfazione, anche perché ci hanno dato problemi sul piano del lavoro. Le entrate mi hanno reso felice, sono orgoglioso che questi ragazzi siano qui. Degli altri era palese la non voglia di rimanere con noi. Avevamo due strade: o venivamo ricattati o mantenere la nostra idea di fare calcio, siamo orgogliosi di aver preso quest'ultima linea. Moncini e Acampora non sono stati regalati. Di coloro che sono andati via in prestito siamo gli unici di Serie C ad averlo fatto per la B, comunque il club ne ha sempre la proprietà e di questo ne sono orgoglioso". 

"Siamo partiti da una situazione tecnicamente disastrosa. Il presidente ha avuto la forza di ripartire dopo la retrocessione, questo gli va dato atto. C'era una situazione in cui bisognava tirare la riga. Avevamo delle situazioni in testa che dovevano combaciare con le situazioni di mercato. Il dirigente deve anche cercare di tutelare il club. Improta? Il ragazzo è venuto con grande professionalità, si è allenato sempre al massimo e mi sono preso la responsabilità di parlare con lui in modo leale. Ha risposto che sarebbe rimasto con orgoglio. Abbiamo visto in Improta la voglia di riscattarsi a Benevento, sono orgoglioso che sia rimasto a Benevento". 

"Terranova è stato preso per sostituire Meccariello. Anche li devo ringraziare la proprietà che ci ha messo in condizione di risolverlo. Avevamo in mente due o tre profili, chi ci ha dato più voglia di venire è stato Terranova". 

"Quello di Tello è un discorso più grande, da parte sua c'era la voglia di andare. Avevamo aperto a questa cosa, ma non c'erano le condizioni di farlo perché per noi è una freccia in più. Karic era partito bene, poi gli era arrivata una mezza proposta che l'ha messo tra le nuvole. Non abbiamo mai pensato di cederlo. Karic ha avuto un momento di sbandamento, quindi l'allenatore ha fatto le sue scelte senza problemi. Finito il mercato, si sta allenando benissimo. Il mercato dirà se verrà utilizzato o meno in base agli allenamenti". 

"Per noi può giocare centrale El Kaouakibi come braccetto, così come Berra. Ci sono elementi duttili che possono giocare in più ruoli. Su questo sono abbastanza tranquillo". 

"I portieri? Ho Paleari che è un portiere importante. Con lui sono stato chiarissimo: in caso di offerte dalla B l'avrei ceduto, altrimenti poteva scordarselo. L'investimento fatto lo tengo. Paleari è contento di essere rimasto, Manfredini lo teniamo e può fare anche il titolare. Non si è mai pensato di partire con Nunziante. Abbiamo pensato di tenerlo con la prima squadra e inserirlo nella Primavera 2". 

"Sorrentino ha fatto altri tre anni di contratto". 

"Il capitano? Le idee sono chiare, vi verrà comunicato prima della partita dal mister". 

"Agostinelli fa parte delle persone che lavorano con Innocenti. Ci confrontiamo ogni giorno senza problemi, mi sembrava abbastanza chiara la cosa". 

"Una squadra di calcio deve pensare a risolvere i problemi con il lavoro. La superstizione non c'entra. Da Padre Pio porterei ragazzi che ci credono, altrimenti non avrebbe senso". 

"Non ho alcuna tensione, sono molto felice di essere qui. Quali sono gli obiettivi di Benevento? Non è mai successo che una squadra che retrocede dalla B riesca a vincere subito. Il Benevento è retrocesso in maniera sanguinosa. Il nostro obiettivo era una solo: dare un'anima e che la squadra possa rappresentare in modo degno la città. Se viviamo questa retrocessione con rancore, allora si prende una strada che non porta da nessuna parte. Noi daremo l'anima per ricreare una squadra che abbia un orgoglio e una identità forte. Avremo bisogno di tempo, saremo sottoposti a critiche forti perché nessuno ci darà tempo. Fatele a me perché sono io il responsabile. Fate lavorare i ragazzi con serenità e con la passione che ci mette. Sono andato a giocare con orgoglio a Torre del Greco, dove c'era un ambiente caldo. Sono stato felicissimo di giocare in Serie C. Non so quanti sono felici di questo. Noi lo siamo e siamo pronti a ripartire. Questo possiamo promettere. Il Catanzaro ci ha messo almeno tre anni per vincere. Non pensate che lo dica perché voglio mettere le mani avanti. La sconfitta con la Turris mi ha devastato. Voglio vincere tute le partite, ma so anche da dove parto. Il nostro obiettivo è di ricreare un'anima a questa squadra. Il vero dramma sportivo non è stata una retrocessione, ma è stato il fatto che la squadra ha perso il suo Dna. Con il tempo diventeremo forti. Non ho paura di nessuno, ma so cosa serve ora alla mia squadra: serve tempo, non ce lo darà nessuno". 

"Se Vigorito mi richiamasse ora verrei più convinto: in primis perché ho conosciuto Vigorito, ma soprattutto perché ho trovato un posto bellissimo da viverci". 

"Sui giovani tutti devono ripulirsi la bocca. A una mezza partita sbagliata vengono sempre condannati. Abbiamo fatto una scelta difficile, però più seria: vogliamo tenerli perché così si avrà una concezione diversa di questi ragazzi. Li valutiamo e poi decidere se sono ragazzi a cui vale la pena investirci o meno. Abbiamo tenuto degli elementi in più per questo. Veltri lo abbiamo dato perché c'era la possibilità di giocare di più. Gli altri non avevnano richieste, quindi abbiamo deciso di tenerli". 

"Ferrante? Avendo avuto Moncini, per il gioco del mister volevamo un attaccante utile per la fase di non possesso". 

"Letizia? Non era il momento giusto per continuare a giocare. Lo abbiamo mandato via per dargli uno stimolo maggiore". 

"Per Ciciretti è stata una telefonata tra me e il presidente. Ho chiesto a Ciciretti un incontro, abbiamo parlato. Lui non è un rinforzo in questo momento: deve decidere se smettere di giocare o di continuare. Non ha voluto sapere niente del contratto. Lui ci ha dato dieci dimostrazioni che voleva venire e rimettersi in gioco. Se lui si comporterà bene, qui troverà un ambiente che farà di tutto per farlo ritornare calciatore. Deve fare solo una cosa: voler bene a se stesso, tornando un giocatore di calcio. In questo momento non lo è. In lui ho visto la voglia di ritornare e per lui si tratta dell'ultima possibilità".

"I rinnovi? Non credo sia una priorità. Il nostro obiettivo è quello di trovare un'anima a questa squadra. Siamo un cantiere aperto, dobbiamo passare il mese di settembre. Credo che i ragazzi non avranno problemi a rimanere a Benevento qualora ci saranno le condizioni. Dobbiamo creare un gruppo forte. Se non creiamo una squadra con un'anima, allora non ci sarà un calcio serio a Benevento".