«Ho aderito convintamente a questa proposta di legge, perchè la sanità pubblica è prossima al disfacimento, mancano oltre 30mila medici nel Paese e il numero chiuso per iscriversi a Medicina è a dir poco anacronistico - dichiara Valeria Ciarambino, Vicepresidente del Consiglio regionale e componente del Gruppo Misto - L’iniziativa legislativa odierna ci consente di porre al Governo quella che deve diventare necessariamente la principale priorità nazionale, ovvero la garanzia di una sanità pubblica ed universalistica, un diritto che oggi è fortemente a rischio.
Sappiamo bene che l’eliminazione del numero chiuso per l’accesso a Medicina troverà l’opposizione di gruppi di interesse che nel nostro Paese sono molto forti, ma è la cosa giusta da fare. Il punto è: quali interessi la politica è chiamata a tutelare? Quelli del diritto alla salute dei pazienti, quelli dei giovani volenterosi che ambiscono a diventare medici o quelli di singole categorie la cui capacità negoziale si fonda proprio su uno squilibrio tra domanda e offerta di professionisti già formati?
Oggi il Consiglio regionale tutto ha assunto una posizione chiara. È ovvio che questo provvedimento, se verrà approvato a livello nazionale, porterà i suoi frutti nei prossimi dieci anni, per cui è indispensabile adottare intanto soluzioni emergenziali per dare risposte immediate soprattutto ai settori più in crisi.
E proprio in quest'ottica ho portato nell’ultima Legge di Bilancio regionale due proposte poi approvate, sulla carenza dei medici nei pronto soccorso e in tutta l’area dell’emergenza: mi riferisco all’aumento della retribuzione oraria per le prestazioni aggiuntive dei medici in ps e all’obbligo per chi fa concorsi in discipline mediche equipollenti alla Medicina d’urgenza di prestare obbligatoriamente servizio per due anni nel settore emergenziale.
In questo modo - prosegue la Ciarambino - possiamo dare un po’ di respiro a un comparto che vive una crisi enorme, nel più ampio disastro che investe tutta la sanità pubblica. Ma servono soluzioni strutturali non più rinviabili, che possono essere adottate solo a livello nazionale, e mi auguro che il Governo non sbarri la porta all’iniziativa della Regione Campania.
La sanità pubblica è un settore nevralgico perchè riguarda la vita stessa delle persone, e va tutelato e rafforzato, prima di ogni altro tema caldo che riguarda il nostro Paese. L’auspicio è che le risorse della prossima Legge di Bilancio nazionale possano venire prioritariamente indirizzate alla difesa della sanità pubblica, che è già sotto attacco da più fronti, con la sanità privata che avanza e lo Spacca Italia di Calderoli che le darà la mazzata mortale» ha concluso la Ciarambino.