Fin dal 2016, precisamente dopo le Olimpiadi di Rio de Janeiro, abbiamo sempre posto l’attenzione sui verdetti delle giurie del pugilato. Un disastro a livello internazionale con la gestione IBA, ultimi il caso di Aziz Abbes Mouhiidine usurpato di un titolo Mondiale meritatissimo. Alla lunga tutti si sono accorti dei diversi grossolani errori e, almeno per quel che riguarda le Olimpiadi, il CIO ha deciso di curare in prima persone le giurie escludendo l’IBA.

Proprio su arbitri e giurie, sulla qualità dei verdetti, ha puntato l’attenzione il presidente federale Flavio D’Ambrosi (nella foto con Irma Testa). Sotto la sua gestione la boxe italiana ha fatto un grande salto di qualità per quanto riguarda gli atleti. Nell’ultima lettera, che integralmente riportiamo, il massimo dirigente ha trattato l’argomento dei verdetti ponendo l’attenzione sulla ricerca di giovani da affiancare ai veterani.

La qualità dei verdetti è indispensabile per la crescita del pugilato italiano.
La crescita del pugilato italiano non può prescindere da una gestione efficiente della categoria arbitri giudici.
In tale ottica, si è svolto l'incontro, presso il Centro federale di Assisi, tra il sottoscritto i componenti del Cesag (organo di governo del settore arbitri/giudici) ed i rappresentanti dei Gruppi arbitri giudici regionali (Gag).
Nel corso dell'incontro, lo scrivente ha voluto evidenziare, innanzitutto, come ancora oggi gli ufficiali di gara italiani dimostrino all'estero, nel corso di eventi internazionali, di essere tra i migliori al mondo grazie ad un'inossidabile tradizione autoctona - ecumenicamente riconosciuta - ed in virtù di una pregiata formazione della classe arbitri/giudici.
Tuttavia, chi scrive non si è potuto esimere dal rappresentare il crescente e preoccupante depauperamento dell'organico di tale categoria, causato da una difficoltà ad arruolare nuove leve di arbitri finanche da una profonda crisi di vocazione verso la professione in questione. Crisi che, a dire il vero, riguarda tutti gli sport almeno quelli di combattimento.
La carenza di organico, oltre che minare la continuità dei servizi arbitrali, non può non avere ricadute anche sulla qualità dei verdetti che in alcuni casi - soprattutto nell'attività ordinaria - non sono rispondenti al reale andamento dei match.
Come più volte sottolineato, ciò può pesare sulla crescita dei giovani talenti nei confronti dei quali anche un solo verdetto sbagliato potrebbe minare o condizionare gli sviluppi futuri della loro carriera.
Come è noto, la Fpi è già intervenuta a comprimere gli errori di valutazione dei match con la "revisione del verdetto" che dal mese di ottobre p.v., sarà applicata tutte le eliminatorie dei Campionati italiani. Ma tale misura non è ovviamente sufficiente ed impattante sulle riunioni ordinarie e sulle criticità sopra richiamate.
Pertanto, il sottoscritto ha illustrato un quadro strategico - da attuarsi fin da subito, in un'azione coordinata tra Cesag e Gag - attraverso cui definire e sviluppare i seguenti punti operativi:
1) attuare una politica di arruolamento di nuovi arbitri/giudici, attraverso una vasta campagna promozionale - che veda impegnati i Gag con l'ausilio dei Comitati regionali - rivolta a palestre, istituti scolastici superiori, associazioni di categoria, enti di promozione, ecc.;
2) calendarizzare i corsi di formazione regionali, riservati agli aspiranti arbitri/giudici, con l'obiettivo di implementare, con cadenza annuale, l'organico degli ufficiali di gara per tutto il territorio nazionale;
3) pianificare corsi di aggiornamento - nazionali e regionali, con cadenza bimestrale - finalizzati ad elevare il livello qualitativo e prestazionale degli attuali arbitri giudici;
4) organizzare incontri tra arbitri/giudici e tecnici, al fine di condividere la corretta esegesi ed applicazione del regolamento concernente la valutazione dei match;
5) consolidare i periodi formativi nel corso di tornei e campionati nazionali, aprendoli anche agli aspiranti arbitri giudici;
6) incrementare la qualità dei contenuti formativi, anche attraverso stage effettuati all'interno di palestre e del Centro federale per implementare l'addestramento pratico nonché la match analysis;
7) reperire appositi stanziamenti per adeguare le tariffe dei servizi arbitrali alla qualità delle prestazioni fornite, erogando dei premi annuali a chi sia risultato il miglior arbitro giudice dei vari Campionati italiani, scelto da una giuria composta anche da tecnici.
Nel corso della giornata passata presso il Centro federale, il sottoscritto ha incontrato anche lo staff tecnico delle Nazionali Azzurre, al fine di programmare e definire i contenuti della corrente e delicata stagione sportiva che ci porterà ai prossimi Giochi olimpici di Parigi.
La maturazione di una completa koinè culturale - all'interno di tutto il movimento pugilistico nazionale - sarà indispensabile per vincere le impervie sfide del futuro.
D'altronde è la stessa necessità che ha l'intera umanità naufragata nel mare della solitudine.


Il Presidente Fpi
Dott. Flavio D'Ambrosi