Salerno

Il direttore sportivo della Salernitana, Morgan De Sanctis interviene in conferenza stampa per commentare il mercato appena concluso

È stata una sessione di mercato estivo complicata ma al tempo stesso soddisfacente. Durante il periodo abbiamo cercato di capire cosa potesse succedere, visto che avevamo e abbiamo un patrimonio tecnico-economico di enorme importanza. Ci siamo preoccupati innanzitutto di resistere alle richieste di informazioni. Non sono mai arrivate offerte soddisfacenti, questo perché abbiamo una proprietà solida che si può permettere di decidere il prezzo giusto del sacrificio. Successivamente, visto che la squadra andava completata, abbiamo agito, anche in considerazione degli investimenti fatti entro il 30 giugno (riscatti Dia e Pirola ed il rinnovo di Ochoa), con una strategia di giocatori giovani che potessero dare continuità al progetto della Salernitana che è quello di restare in serie A e di essere un club autosostenibile. 

Può dirci qualcosa rispetto all'offerta di Dia?

Gli ultimi giorni sono stati i più complicati, non per volontà della Salernitana che aveva già chiuso il mercato ma per la volontà degli altri di fare le cose alla fine. Mi permetto di lanciare un messaggio (e lo faccio in inglese): "Niente contro i tifosi e la proprietà di un club storico di Premier LEague ma chiedo rispetto per me, per il mio presidente e per la mia società: la Salernitana non dimentica”. Giovedì notte abbiamo ricevuto un'offerta di prestito con diritto di riscatto. Non vi do i numeri del diritto di riscatto perché altrimenti creo un incidente diplomatico. Mi dispiace che nessun dirigente inglese mi abbia contattato. Questa cosa ha toccato la sensibilità di un uomo come Dia. Mi aspetto che nell'ambito di un rapporto di soddisfazione reciproca e di rispetto dei contratti, si possa andare avanti come abbiamo fatto già lo scorso anno. 

Dia non è stato convocato perché, evidentemente, in queste ultime 48 ore per atteggiamenti e comportamenti non ha dato al mister l'idea che potesse affrontare una partita complicatissima come quella contro il Lecce.

Per comportamenti avuti in queste ultime 48 ore, la società e l'allenatore hanno condiviso che emotivamente non era pronto come lo sono gli altri.

Perché si è attinto solo dal mercato estero?

La scelta assolutamente condivisa tra me, l'allenatore e la proprietà è quella sulle caratteristiche dei giocatori. Evidentemente il mister non può conoscere tutti i giocatori, a maggior ragione se giovani. Dei 7 nuovi acquisti Costil è stato allenato, Cabral e Legowski li conosceva già. Gli altri quattro si faranno conoscere. Non c'è dicotomia tra il mio pensiero e quello del mister. Anche Kastanos non lo conosceva ma poi sapete tutti come ha lavorato con lui e quali sono stati i risultati. Il mister è la persona più adatta a sviluppare il talento di questi ragazzi. Siamo la Salernitana, non dobbiamo snaturare il nostro modo di essere e lo dobbiamo fare attraverso i giovani. La rosa è composta da 28 calciatori. Stiamo facendo anche un lavoro di pulizia, abbiamo 36 calciatori sotto contratto di cui 8 sono in prestito.

Purtroppo nel mercato italiano c'è poca solidarietà, si fa più fatica a trovare le condizioni giuste per scambiarsi e fare operazioni tra club della stessa categoria.

Quando prima ho parlato di enormi sacrifici da parte della proprietà mi riferivo anche alle scelte fatte su Bonazzoli, Sepe, Simy, Mikael. Queste scelte sono sostenibili solo perché è solida la proprietà e perché accanto alla solidità della proprietà stiamo cercando di dare un messaggio univoco: prima di tutto viene la Salernitana. Non è semplice. Abbiamo un potenziale enorme ma ce ne si rende conto solo quando si arriva qui e si inizia a capire cosa c'è dietro. Faremo capire che la Salernitana viene prima di tutto. Nell'ambito di quelle che sono le responsabilità e gli impegni, anche i giocatori dovranno stare molto attenti a rispettare i contratti. Vigileremo in maniera attenta e, per certi versi, cinica e spietata. Solo così si può accelerare il processo di crescita del club.

Dietro la prospettiva di essere un modello simile a chi è diventato un modello, servirà tantissimo tempo, un percorso condiviso. Sono soddisfatto perché quello che sta succedendo alla Salernitana è una riduzione del monte ingaggi, avere calciatori in prestito con diritto di riscatto, dopodiché servono i risultati: la salvezza è il tassello indispensabile per crescere. Delle società medio piccole, nessuna non ha venduto. Solo la Salernitana è riuscita a resistere ed ha anche comprato. Questo deve generare fiducia nel lavoro che è stato fatto. Io non mi sto ponendo un obiettivo, nella mia testa per il lavoro che sto svolgendo penso che resterò alla Salernitana per i prossimi 30 anni. Ma sono un uomo di calcio e so che dipenderà anche dai risultati. Il mio futuro è adesso.   

Perché non è stata presa un'alternativa a Bradaric?

Di tutto quello che avevamo pensato di fare sul mercato, l'unica cosa che non abbiamo fatto è stata l'ingaggio di un calciatore che potesse fare sia braccetto che esterno. Rispetto alla sua alternativa non si può sottovalutare che in quel ruolo l'alternativa è Mazzocchi che ha fatto benissimo in quella posizione ed ha conquistato la Nazionale. E poi c'è la possibilità di vedere Kastanos impegnato come quinto. Potrei dire che il mercato non è mai chiuso, ci sono anche svincolati interessanti ma come rosa siamo molto completi.

Ci spiega come avete utilizzato l'algoritmo?

Ci sono società che offrono un servizio sviluppando l'algoritmo a seconda delle tue richieste. Ma mai abbiamo parlato di algoritmo per scegliere un giocatore. Noi tutti i giocatori che abbiamo scelto, sono stati tutti giocatori che abbiamo visto live. Quest'anno ho chiesto al presidente di aggiungere al nostro gruppo di lavoro Daniele De Serio, ragazzo che ha lavorato lo scorso anno con una società di data analyst. Quindi anche nella nostra società abbiamo la possibilità di individuare dati tattici e fisici attraverso piattaforme. Ci serve per fare innanzitutto una scrematura dei possibili obiettivi analizzando dati tattici e fisici. Viceversa possiamo essere convinti di un giocatore avendolo visto live e confrontiamo anche i dati.

Quale è il valore della rosa?

Credo che ci siamo attestati per costi al di sotto dei 30 milioni lordi di stipendio per la rosa dei 28 giocatori. Poi bisogna aggiungere i costi enormi di cui ho parlato prima, circa una decina di milioni in più. Ci sono ancora ammortamenti e spese di cartellino da pagare. Il valore è di circa 70-80 milioni di euro.

Perché la Salernitana secondo lei è più forte dello scorso anno? L'asse con la Juventus perché non si è concretizzato?

La Salernitana non è più forte dell'anno scorso, è potenzialmente più forte dell'anno scorso. E questo dipende innanzitutto dalla pazienza e dal lavoro che sarà fatto dal mister sul campo. Io sono convinto che Ikwemesi farà benissimo, così come sono convinto che Martegani possa diventare più forte di Vilhena. A marzo 2022 io sono stato in Argentina, l'ho visto giocare a centrocampo. Sappiamo che è un centrocampista offensivo ma secondo noi all'interno del calcio europeo, arretrando il suo raggio d'azione, quelle caratteristiche saranno un vantaggio per la squadra. Ci vorrà del tempo.

Juventus. Noi abbiamo un ottimo rapporto, innanzitutto tra le due proprietà. Siamo allineati e sintonizzati, avevamo pensato a tanti giocatori in uscita dalla Juventus ma loro hanno avuto un mercato particolare. Abbiamo atteso tanto, abbiamo forzato anche qualcosa ma siccome Miretti e Nicolussi sono rimasti lì, abbiamo percorso altre strade. 

Come sono i rapporti sui procuratori e se questo ha inciso sul mercato?

Nei prossimi giorni ci saranno novità rispetto alla questione Giuffredi. Mario ha pubblicamente riconosciuto che poteva fare qualcosa meglio e anche la Salernitana poteva farlo. Lasciatemi dire e ripetere che i procuratori fanno a gara a lavorare con i procuratori perché la Salernitana sta facendo grandi investimenti e mantiene fede a questi. Può succedere di avere confronti duri con gli agenti ma ciò non toglie che se restano nell'ambito della riservatezza, si possono fare ottimi accordi. Questa società sta cercando di diventare nel più breve tempo possibile una società da rispettare. La Salernitana continuerà a crescere e sarà un club importante. 

Per il ruolo di prima punta quali sono state le valutazioni fatte?

Per me il numero 9 poteva prenderlo Dia che ha scelto la numero 10. Abbiamo preso quattro attaccanti di cui due punte centrali. Cabral ha deciso di prendere la 22, tutti gli altri mi hanno chiesto il 9. Il direttore, con senso di responsabilità, ha spiegato che il 9 se lo guadagneranno eventualmente il prossimo anno.

Per una logica di budget e di spese importantissime che la Salernitana ha fatto - tra entrate e uscite costerà circa 30 milioni in più -, si è scelto di puntare sui giovani. E mi permetto di dire un'altra cosa: diamo tempo a Stewart, non è mai stato visto dal vivo, abbiamo visto dei video di partite, ha grandi potenzialità ma ci vorrà del tempo. Non creiamo eccessive aspettative.  

Cosa è successo con Valencia?

Nei prossimi 15-20 anni di carriera, probabilmente, qualcuno in maniera privata ci dovrà delle scuse. Non solo alla Salernitana ma anche al ragazzo.

Sfait, primo contratto da professionista per questo giovane. Come vede la sua carriera?

Sfait è un giocatore della prima squadra, il mister ha deciso di renderlo a tutti gli effetti un giocatore della prima squadra. Ci crediamo, lo abbiamo reso professionista. Ha grandi capacità, deve migliorare la qualità tecnica e le scelte di gioco. Di fronte a lui grandi prospettive perché è un ragazzo intelligente, si sacrifica tantissimo. Sono contento che il settore giovanile si stia rimettendo in piedi e speriamo che ci dia una mano anche in futuro.

Guardate anche al mercato degli svincolati?

Fino al 20 settembre sono aperti mercati ricchissimi, siamo molto attenti anche sugli svincolati. In caso di emergenza abbiamo delle soluzioni a cui guardiamo ma solo in caso di emergenza.