Sono decine e decine le reazioni per la morte del giovane musicista, brutalmente assassinato al centro di Napoli.
"Era un cornista di talento, lo sguardo limpido e sincero, appassionato e amoroso nei confronti del suo strumento, del vivere in orchestra, del fare parte di una comunità come quella della Scarlatti. Era un ragazzo sempre sorridente, educato e rispettoso nei confronti di tutti, del suo lavoro, della musica stessa". Così Beatrice Venezi, direttrice della Nuova Orchestra Scarlatti, commenta su Facebook l'omicidio di Giovanbattista Cutolo, il 24enne musicista della Scarlatti Young. "Non posso credere a quello che è successo, non posso credere nè tantomeno accettare - prosegue Venezi - che la nostra società precipiti ogni giorno sempre più nel degrado e nella barbarie, nel vuoto di doti morali e intellettuali, un vortice centripeto annichilente in cui non si conosce più nemmeno il valore sacro della vita. Cosa siamo diventati? Animali? No, questa è retorica; gli animali non uccidono per crudeltà, ma solo per necessità. Siamo feccia. Dove sono finite la solidarietà, l'empatia, il senso di comunità che contraddistingueva la nostra società italiana? Siamo l'ombra di noi stessi, zombies che vivono solo nella notte dell'umanità. Corpi vuoti senza anima". "Come artisti - scrive ancora la direttrice d'orchestra - ci mettiamo in gioco ogni giorno per portare la bellezza nella vita delle persone attraverso il linguaggio sublime della musica, i più alti valori umani a cui ispirarsi, per mostrare che un'altra via è possibile; ne abbiamo fatto la nostra missione e la nostra stessa vita. Giovanbattista ne aveva fatto la sua missione e la sua vita. L'esatto opposto dell'odio e della brutalità di cui è stato vittima. Fino a stamani credevo fermamente in questa missione, e che con la cultura e con l'amore che l'arte insegna si sarebbero potute sanare le ferite della nostra società. Per il momento mi rimangono soltanto un senso di frustrazione e di impotenza, ma anche rabbia, tanta, e un senso di giustizia che adesso vuole essere soddisfatto. Mi stringo nel dolore alla famiglia di Giovanbattista, certa che la musica degli angeli lo accompagni da adesso in avanti".
"Un dolore che lascia senza fiato per una giovane vita spezzata barbaramente per futili motivi. Il sogno di Giovanbattista Cutolo, talentuoso cornista dell'Orchestra Scarlatti Young di Napoli, è stato infranto dall'ennesimo episodio di criminalità a poche ore dal ferimento di un quindicenne a Ponticelli per una banale lite tra coetanei". Lo dichiara il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. "Bisogna creare le condizioni, partendo dalla scuola, dal dialogo in famiglia e dal ruolo fondamentale di educatori dei genitori per ribaltare la cultura del sopruso e dell'uso della violenza tra coetanei anche nei piccoli gesti di vita quotidiana. E' assurdo che una vita venga stroncata in un modo così orribile. È brutale e inaccettabile. Le mie più sincere condoglianze ai familiari e agli amici di Giovanbattista Cutolo, un giovane che coltivava l'arte nobile della musica", conclude il Ministro.
"La morte del giovane musicista Giovanbattista Cutolo non può essere derubricata a semplice fatto di cronaca. E non possiamo abituarci ad ascoltare notizie del genere. Non si può morire così. Non si può morire a 24 anni, per un parcheggio. Non si può morire sparati, molto probabilmente da un minore che a soli 16 anni gira armato di pistola a due passi dalla piazza più importante della città". Così il deputato del Pd Marco Sarracino. "Quanto accaduto - spiega - è una sconfitta per tutti. Per questo, da un lato la sicurezza di questo territorio, senza strumentalizzazioni, deve diventare una priorità per tutte le istituzioni, dall'altro occorre agire con urgenza rispetto ad una emergenza comportamentale la cui premessa deve essere il rispetto della persona umana". "Fa inoltre tanta rabbia vedere che la vittima è un giovane che aveva deciso di restare nella nostra città. Nessuno - sottolinea Sarracino - potrà restituire Giovanbattista alla propria famiglia, alla sua ragazza, ai suoi amici, alla sua musica, ma oggi occorre rendersi conto che se non si lavora ad una grande rivoluzione culturale, a cui ognuno di noi è chiamato a fare la propria parte, questa morte non sarà l'ultima".
"Caro Giovanbattista, tu sei rimasto vittima proprio di quella violenza senza nome che noi della Comunità Scarlatti abbiamo cercato di combattere ogni giorno con la musica, le armi della bellezza da condividere con tutti. Una pallottola ha trafitto in un attimo tutti i sogni e progetti di anni, tuoi e nostri: se questi progetti si fossero realizzati, siamo certi che tu saresti ancora qui". È il messaggio della Nuova Orchestra Scarlatti e del fondatore e direttore artistico Gaetano Russo in ricordo di Giovanbattista Cutolo, il musicista 24enne ammazzato la scorsa notte, in piazza Municipio, a Napoli. "Tu eri e resterai con noi, a condividere per sempre la bellezza contro la violenza che ci circonda e che ti ha portato via. Non sappiamo se troveremo la forza di continuare. Da soli, sicuramente, è impossibile".
"Apprendiamo con profondo sgomento e tristezza della tragica morte di Giovanni Battista Cutolo, musicista 24enne, avvenuta la scorsa notte a piazza Municipio. In seguito a una lite per futili motivi che ha avuto esiti devastanti, la nostra comunità perde un talento promettente e una giovane vita piena di potenziale". Così, in una nota, la presidente del Consiglio comunale di Napoli, Enza Amato in merito all'omicidio di Giovanni Battista Cutolo. "Esprimo le più sentite condoglianze alla famiglia, alla fidanzata, agli amici e a tutti coloro che erano vicini a Giovanni Battista. In momenti come questi, le parole sembrano troppo fragili per esprimere il dolore che tutti stiamo provando. La perdita di una vita giovane e piena di passione è - ha proseguito - un dolore che non dovrebbe mai essere sperimentato da nessuno, ci ricorda la fragilità della nostra esistenza e ci spinge a riflettere sulla direzione che vogliamo prendere come società. È con rinnovato impegno che condanno fermamente la diffusione e l'uso delle armi da fuoco in genere e soprattutto tra i minori. Questa tragedia è una testimonianza dolorosa di come il loro accesso possa portare a conseguenze devastanti e irreparabili". Enza Amato ha poi invitato "tutte le istituzioni, le comunità e le famiglie a collaborare insieme per educare i giovani sulle conseguenze nefaste dell'uso delle armi da fuoco e per promuovere valori di rispetto, tolleranza e risoluzione pacifica dei conflitti. Dobbiamo lavorare incessantemente affinché tragedie come queste non accadano mai più".
"Non è possibile stare in silenzio in questa situazione: i ragazzi che perdono la vita nel nostro territorio sono vittime di una tragedia culturale, soprattutto. Sono sdegnato". Così lo scrittore Maurizio de Giovanni, presidente di Campania legge - Fondazione Premio Napoli, commenta la morte del giovane musicista Giovanbattista Cutolo, 24 anni, nel pieno centro di Napoli, e l'accoltellamento di un 15enne nel quartiere Ponticelli. "Dopo la rabbia fortissima, e il dolore terribile per ciò che stanno provando le famiglie delle vittime, ricordo che dobbiamo essere testimoni attivi, abbiamo l'obbligo di creare cultura, unico antidoto a queste e altre tragedie che purtroppo nell'estate 2023 si stanno moltiplicando" dice lo scrittore. "Non intendo la cultura in senso ludico, come intrattenimento, ma come fattore di sviluppo della sensibilità civile". Ai due omicidi, nel commento di de Giovanni, si aggiungono gli stupri del parco Verde a Caivano e a Palermo: "Non ci sono differenze, nella assoluta amarezza. Sono figli del nostro territorio, del nostro Sud. Muoiono o vengono violentati per via dello stesso male, il degrado culturale. Non siamo più attenti se un giovane viene ucciso al centro della città o, come Cutolo, era un artista: addolora e indigna lo stesso, noi abbiamo il dovere di attivare quanti più possibili presidi per arginare il fenomeno". Ma, sottolinea, "non parlo della militarizzazione del territorio come pure si è sentito dire: ripeto, è un tema di consapevolezza e sensibilità. Scuola, lettura, attivismo sociale e lavoro: solo così possiamo fronteggiare la battaglia in corso. Perchè sì, questa è una guerra vera, così come è un'emergenza di carattere umanitario il tramonto della cultura tra i giovani del Mezzogiorno perchè fornisce il terreno a dinamiche sciagurate come queste". Ucciso per scooter parcheggiato male