Caivano

Non un singolo episodio abusi ripetuti più volte e da molte persone. Ragazzini adolescenti o poco più grandi. Emergono raccapriccianti particolari sulla gravissima vicenda di violenza sessuale ai danni di due bambine di 10 e 12 anni avvenute a Caivano. Vittime giovanissime ora allontanate entrambi dalle famiglie e affidate a comunità specializzate così come disposto dopo la richiesta della Procura per i minori. Provvedimento che nelle ultime ore è stato convalidato dal Tribunale per i Minori di Napoli che ha anche disposto percorsi di sostegno con l'ausilio di un curatore e di consulenti, tra cui uno psicologo, per la valutazione e la reintegrazione dei nuclei familiari delle piccole vittime.

Secondo alcune indiscrezioni le bambine avrebbero subito abusi ripetuti più volte, nell'arco di alcuni mesi. Resta da capire il numero degli indagati per le violenze sessuali di gruppo avvenute ai danni delle due bambine nel Parco Verde di Caivano. Carabinieri e magistrati al lavoro per identificare i responsabili ed altri giovanissimi che nella tristissima vicenda abbiano avuto un ruolo. Attenzione puntata, in particolare, sui telefonini dei giovani identificati e su eventuali video.

Una comunità sotto choc, incredula quella di Caivano e del Parco Verde. Zona che stamattina appare deserta come ha commentato al telefono ad Ottochannel tv don Maurizio Patriciello che ha peraltro annunciato di aver scritto alla premier Giorgia Meloni invitandola a Caivano per “non lasciare soli i bambini del quartiere”.

Don Maurizio Patriciello ha poi rimarcato: “Questa cosa è pesante, nessuno poteva mai immaginare. Certo qui abbiamo tanti altri problemi ma una cosa del genere mai e poi mai doveva accadere”. Il parroco ha poi acceso i riflettori sui comportamenti degli autori delle violenze: “Una nidiata di bambini che si ritrovano a fare cose assurde, orribili. Una situazione che chiama in causa gli adulti”.

Chiaro il riferimento alle famiglie “ma anche a me stesso come educatore e alle scuole. Evidentemente non abbiamo saputo accompagnare questi ragazzini verso una maturità e una conoscenza delle varie tappe anche di una sessualità che si deve raggiungere gradualmente e serenamente. Invece si sono ritrovati, come è anche emerso dall'episodio avvenuto a Palermo qualche giorno fa, catapultati nell'inferno della sessualità in modo violento - tuona don Maurizio -. Quanto ha influito la pornografia online, oggi sempre più raggiungibile facilmente, sulla loro sessualità, su questo istinto e senza avere gli strumenti per poter decifrare?. Strumenti, ripeto, che dovrebbero dare famiglie e società civile”.