Benevento

"Il sindaco di Benevento sugli addii dei suoi per approdare in altri partiti dichiara: << spesso si parla di gente che ha 15 voti non mi interessa>>. Carissimo sindaco, per l’ennesima volta ha offeso coloro che hanno contributo, anche con poco, a farla eleggere". 
Così il vice coordinatore provinciale di Forza Italia , Gerardo Giorgione risponde al primo cittadino.
"Rammento a me stesso - prosegue - che per farla vincere ci siamo battuti, senza risparmio e senza riposo, per diversi giorni.
Abbiamo combattuto anche insieme a quelli da 15 o 6 o 0 voti, che lei ha fatto chiamare per comporre le numerose liste a sostegno della coalizione, e con lei come generale. Carissimo sindaco per ogni lista in suo aiuto almeno 7 o 8 candidati di ogni lista hanno portato, con dignità e credendo in lei, almeno 10 voti che, moltiplicati per le liste, fanno un totale importante anzi “determinante". Rilegga i risultati finali, la differenza tra Lei e il candidato sindaco Perifano è stata minima, ma dirimente.
Carissimo sindaco faccia così (e non è un consiglio, poiché non ne sono in grado) ringrazi l’esercito da pochissimi voti, lo ringrazi con doviziosa umiltà poiché “quella gente da pochi voti" ha contributo in larga parte alla nostra vittoria. Si sono battuti al nostro fianco anche se non avevano nessuna speranza, se non quella di sentirsi importanti e non letteralmente “ignorati" come ha fatto e dichiarato Lei. Io, ad esempio, sarei stato eletto lo stesso anche se Lei avesse perso al ballottaggio ma, insieme a loro, ho dato il massimo e, mi creda, se non fosse stato per i portatori di pochi voti Lei oggi non farebbe il Sindaco. Indi, non avrebbe potuto rinnovare alcun consiglio di amministrazione o nominare la giunta e magari modificarla in corso d’opera, indicare tecnici o far vincere un proprio rappresentante alle ultime elezioni provinciali.
Lei, senza i piccoli, sarebbe stato sconfitto. In ultimo, ma non per importanza, le ricordo che “ogni lungo cammino inizia con un passo", come ci ha insegnato un grande di nome Mao. Sindaco tutti siamo importanti e tutti possiamo essere 'vinti' ".