Ancora una giornata da dimenticare, per la sua complessità, nella casa circondariale di Ariano Irpino: l’assegnazione di un detenuto aggressivo di vecchia conoscenza protagonista anche di rivolte, ingestibile sotto tutti i profili per un istituto come Ariano, il quale appena trasferito, opponendosi alla sua ubicazione nell’area detentiva si è procurato un taglio all’avambraccio con un coltello artigianale occultato in bocca rischiando di morire, probabilmente si era opposto anche ad essere perquisito dalla scorta traducente, grazie l’ispettore di sorveglianza generale e all’esiguo personale in servizio, ha provveduto tra mille difficoltà tramite il 118 a farlo soccorrerlo dai sanitari e trasportarlo in ospedale per le cure del caso.
La situazione resta estremanente allarmante
Ad oggi sono stati compiuti solo timidi sforzi per garantire sicurezza del sistema e diritti soggettivi per il raggiungimento degli obiettivi, le strategie messe in campo non hanno portato soddisfacenti risultati, tanto è vero che si replicano le criticità che avvelenano l’ambiente rendendolo poco sicuro per il personale e anche per assicurare il trattamento.
A nulla sono serviti fino ad oggi i ripetuti appelli
Sulla questione arianese sono intervenuti oltre al segretario regionale Palmieri, sollecitato giustamente dai rappresentanti della sede, anche il consigliere nazionale Fattorello e il segretario generale Leo Beneduci, che richiama l'incontro avuto nel mese di giugno con il direttore generale del personale Massimo Parisi, presso il Dap a Roma, ove sono state affrontate le attuali criticità operative del distretto campano, con grande spazio riservato proprio alle difficoltà gestionali dell'Area sicurezza dei penitenziari, già oggetto di nostre denunce a livello regionale e nazionale, che rendono ancora piu' accentuate le conseguenze negative di una grave carenza organica della polizia penitenziaria, carenza della quale l'Osapp ha chiesto una urgente e concreta integrazione di personale, quello assegnato è insufficiente per riportare la situazione ai livelli dovuti di sicurezza e legalità per una realtà penitenziaria complessa come quella di Ariano Irpino e non solo, dove tutti i giorni cerca di gestire una situazione al limite, al riguardo è stato anche richiesto di individuare e rivisitare circuiti art. 115 DPR 230/2000 anche extraregionali e rems per la gestione sanitaria attualmente fallimentare, di particolari soggetti affetti da indole aggressiva e da problemi di salute a livello psichiatrico.
L’Osapp continuerà a sollecitare i vertici del Dap e della politica affinchè apportino le dovute modifiche legislative necessarie per il mutamento delle condizioni che si stanno registrando negli istituti che riguardano l’esecuzione della pena, benefici, sanzioni, trasferimenti e una riforma del corpo.