Nessun raid vandalico, ma un "pasticcio" dell'Università degli Studi di Salerno. L'episodio, accaduto ieri, aveva subito suscitato enorme indignazione nei residenti di tutta la regione, già alla ricerca di una spiegazione, nonché di un colpevole. Si era ipotizzato il raid di semplici teppisti, ma anche di qualche studente del campus. E invece no, perché a spiegare la verità, e a svelare il mistero, è lo stesso ateneo con un comunicato stampa.
“Le targhe in memoria delle vittime della camorra non sono state trafugate, ma semplicemente raccolte dagli addetti ai lavori. In riferimento alla notizia relativa alla vandalizzazione del 'Giardino della legalità' del campus universitario di Fisciano, e al furto delle targhe in memoria delle vittime delle mafie, dobbiamo precisare che si tratta di informazioni errate in quanto le tre targhe sono state raccolte dal prato dai colleghi dell’Ufficio Tecnico prima della chiusura estiva del Campus, e custodite in deposito per essere riparate e ricollocate".
Le strutture in oggetto sono composte da un supporto metallico fissato al terreno al quale è bullonata (a bandiera) la targa in plexiglas. Quest’ultima è realizzata da due differenti parti: la targa vera e propria e una bacchetta dello stesso materiale con i fori per la bullonatura, alla quale la targa è incollata. Le targhe sono state riposizionate stamani e, per evitare il ripetersi del distacco, bullonate direttamente al paletto.
Redazione Sa