Napoli

Dal “treno per Yuma” alle visite mediche di Navas, fino alla beffa araba. Il Napoli, purtroppo, ricasca tra i tentacoli urticanti del calciomercato, finendo al centro di un’altra clamorosa beffa. Stavolta è stato il buon Gabri Veiga, talento 21enne del calcio spagnolo, ad essere accostato per quasi un mese al club azzurro. Si è parlato fino a mercoledì sera di accordo fatto, chiuso. Nonostante alcune problematiche venute fuori nello scorso week end. I giornali spagnoli (ma anche le radio e i siti web) si erano assai sbilanciati, dando per imminente l’arrivo del giocatore in Italia. Prima lunedì, salvo poi il dietrofront, poi l’arrivo rimandato a oggi o domani. E sostanzialmente i media italiani avevano ripreso la notizia, parlando semmai di “ottimismo”, proprio per cautelarsi. Di certo nessuno poteva immaginare che improvvisamente arrivasse di fatto l’annuncio: Gabri Veiga giocherà in Arabia Saudita.

La sua nuova squadra sarà l’AlAhli, il ricco club saudita che qualche settimana fa aveva cercato inutilmente Piotr Zielinski. Mentre il polacco ha rifiutato, lo spagnolo ha accettato, costringendo il Celta Vigo a interrompere la negoziazione col Napoli e procedere con l’accordo in direzione Arabia. Il giocatore, che aveva comunque detto sì al Napoli, ha cambiato idea. Scelta discutibile ma comprensibile, visto che guadagnerà 13 milioni a stagione per due anni. Col Napoli l’accordo era di 2.6 milioni a stagione. Al Celta Vigo il suo ingaggio da ex settore giovanile era di 600mila euro. Il club azzurro è rimasto di stucco, con De Laurentiis furioso. Il patron contava di poter chiudere la trattativa, nonostante il rischio che si era preso tra sabato e domenica. Il Napoli, infatti, avrebbe cambiato alcuni termini della futura rivendita del calciatore. Il Celta ha rifiutato di firmare i contratti, visto che c'era anche da sistemare la tempistica del pagamento. Condizioni che il Celta Vigo non ha accettato, rimandando indietro i contratti finali e chiedendo il pagamento della clausola per chiudere subito. Il Napoli ha risposto chiedendo di riaprire la trattativa. Situazione che il club partenopeo ha prima argomentato, e poi si è impegnato a riformulare la bozza d'accordo in tempi rapidi. Tutto sembrava andare bene, il calciatore aveva detto sì e aspettava. Nessun problema di commissioni con l’agente, ma poi è arrivata la chiamata dall’Arabia ed è saltato tutto.Il calciatore ha fatto sapere di aver cambiato ambizioni, e il Celta (ovviamente col Napoli non si era ancora alle firme) ha accettato, ormai stufo di questo lungo tira e molla. La trattativa tra arabi e spagnoli sarebbe durata 36 ore, quindi iniziata lunedì, senza che il Napoli sia stato informato. Per questo il club azzurro non ha accelerato. Già domenica, comunque, il Celta Vigo avrebbe invitato De Laurentiis a pagare la clausola e chiudere il discorso, ma il club azzurro non è mai voluto arrivare a 40 milioni.

E a quanto pare nemmeno gli arabi sono arrivati a tanto. In sostanza Gabri Veiga sarebbe costato 36 milioni, la stessa cifra complessiva che il Napoli avrebbe raggiunto con bonus e percentuali. Niente da fare quindi: mercoledì notte era già tutto fatto. Al momento in cui il giornale è andato in stampa le firme tra Veiga e l’Al-Alhi non sono ancora arrivate, ma il calciatore ieri pomeriggio ha fatto le visite mediche a Parigi. Per il Napoli non resta che voltare pagina, con l’amarezza di ricevere anche diverse prese in giro via social dall’Arabia. È stato tirato in ballo Zielinski, con qualcuno che ha considerato Veiga un “dispetto” per il no del polacco. Ovviamente inviperiti anche i tifosi del Napoli, tra cui quelli che hanno frainteso la vicenda, accusando De Laurentiis di essersi mosso tardi. In realtà il Napoli mai ha parlato di clausola, e forse ha allungato davvero i tempi, ma solo “a causa” di Zielinski. Se il polacco fosse andato via Veiga sarebbe arrivato, probabilmente, prima. Nel momento in cui Veiga ha accettato i 13 milioni l’anno tutto perde di importanza. Resta una scelta professionale discutibile, ma comprensibile. Il Napoli non poteva nulla, così come nessun club europeo riesce a opporsi a certe cifre e irruzioni fatte con prepotenza, anche verso giocatori impegnati o con accordi presi con altre squadre. Unica riflessione, appunto, sulla tempistica: senza Zielinski il Napoli si sarebbe mosso prima per dare un sostituto a Garcia in tempo per il campionato.