Due cuginette, di appena 13 anni, sono state violentate da un gruppo di adolescenti al Parco Verde di Caivano, in provincia di NAPOLI. Il fatto, come riferisce oggi "il Mattino" è avvenuto a inizio dello scorso luglio. Le due ragazzine, all'inizio del mese scorso, sarebbero state portate in un capannone. Il branco che avrebbe abusato delle cuginette sarebbe stato composto da sei ragazzi, forse tutti coetanei delle vittime. Le indagini hanno avuto inizio ad agosto quando i familiari delle vittime hanno presentato una denuncia ai carabinieri. La conferma della violenza sarebbbe avvenuta anche dalle visite mediche in due ospedali cittadini. Al momento si sa che l'unico maggiorenne del gruppo sarebbe già stato individuato e fermato. Nel frattempo per le due ragazze è stato deciso l'allontamento dal Parco Verde e ora vivrebbero in una casa famiglia. Le indagini sono andate avanti, in queste ultime settimane, nel più assoluto riserbo ma è trapelato che si sta procedendo all'analisi di alcuni telefoni cellulari per cercare di ricostruire con esattezza la dinamica dei fatti. Le due ragazze sarebbero state condotte in un capannone abbandonato della zona con l'inganno. Matteo Salvini parla di proposta di legge di castrazione chimica per stupratori e pedolfili.
Il dolore di don Patriciello
"Abbiamo abdicato alla fatica dell'educare". Don Maurizio Patriciello, parroco del parco Verde di Caivano, si dice addolarato dopo aver aver appreso della vicenda della violenza ai danni di due cuginette che sono residenti nel quartiere dove don Maurizio opera da anni e da qualche tempo vive sotto scorta. "Di questa vicenda se ne parlerà per qualche giorno, forse per qualche settimana ma poi queste due povere ragazze si porteranno dentro questo trauma per tutta la vita, vivranno questo dolore con le loro famiglie", prosegue don Maurizio. "Se ci sono femminicidi, se ci sono casi di violenza brutale, che avvengono sia in quartieri degradati sia in quelli più agiati vuol dire che noi abbiamo sbagliato, abbiamo deciso di non educare", aggiunge. Poi sullo specifico del Parco Verde, un quartiere di Caivano sorto per dare una casa agli sfollati del terremoto del 1980 il sacerdote va all'attacco: "Mi dispiace dirlo ma questo è un quartiere che non doveva mai nascere: qui sono state ammassate tutte le povertà. E poi cosa si è fatto?". Il sacerdote rivolge anche un pensiero ai presunti stupratori. "Sono vittime della povertà educativa" e poi lancia l'allarme: "La pornografia è ormai una vera emergenza. Ma cosa si fa?"
Fina (Pd): stupro figlio di degrado sociale
"Siamo davanti ad un fenomeno che interroga le coscienze prima ancora e insieme alle nostre responsabilità pubbliche. Intervenire per ristabilire connessione tra convivenza sociale, relazioni personali, sostegno economico, istruzione, soprattutto tra i più giovani, è un dovere non più rinviabile. Prioritario sotto ogni punto di vista è rendere le valutazioni e le azioni legate a questi accadimenti fatti politici significativi, che generino un cambiamento istantaneo della situazione via via sempre più grave. Femminicidi e stupri all'ordine del giorno fanno del nostro Paese. Un Paese che ha un problema grave riguardo un fenomeno strutturale e culturale legato a misoginia, sessismo e assenza totale di educazione al consenso". Così in una nota il senatore del Pd, Michele Fina.
Nappi: Parco Verde emblema del fallimento della sinistra
“L’ennesimo episodio raccapricciante di violenza consumato al Parco Verde impone una presa di responsabilità da parte delle amministrazioni locali, a partire da quella regionale, che con la loro inefficienza hanno permesso al degrado, alla criminalità organizzata, all’orrore, di impossessarsi di un intero quartiere di Caivano. Parliamo di oltre seimila abitanti - più di un sesto della popolazione del comune dell’hinterland nord - che sopravvivono nell’abbandono totale in una porzione di territorio segregato nella ghettizzazione imposta dall’immobilismo atavico della sinistra, buona solo a fare passerella e a racimolare voti, sfruttando la miseria con la politica del sussidio, ma che poi volta le spalle alla collettività. Ci troviamo davanti a un territorio a due velocità, da un lato l’impegno del Governo nazionale che fa sentire la sua presenza con il potenziamento delle forze dell’ordine, della videosorveglianza e il contrasto reale alla camorra, dall’altro la mancanza assoluta di ogni tipo di servizio, di sani spazi di socialità, di prospettiva occupazionale, di orizzonti di futuro che le amministrazioni locali sono chiamate a garantire. Pene severe per chi ha abusato delle due cuginette, nessuno sconto per questo manipolo di giovanissimi balordi - come riportato dal quotidiano Il Mattino, 5 del branco sarebbero minori -, e allo stesso tempo torniamo a chiedere che la Regione e la Città Metropolitana di Napoli si sveglino, utilizzino i cospicui fondi a disposizione e battano finalmente un colpo per il recupero di un territorio martoriato da abbandono, droga, inquinamento ambientale ed estrema povertà economica, sociale e morale”. Lo afferma Severino Nappi, capogruppo della Lega nel Consiglio regionale della Campania.