Paupisi

“Ho sempre pensato e creduto che per dar senso e forza ad un grande progetto di rilancio dei nostri piccoli territori bisognava unire le forze, perseguire lo stesso fine, confrontarsi con le realtà vicine e aiutarsi vicendevolmente. Sono quindi contento di costatare che nei paesi limitrofi, Torrecuso e Ponte, quest'anno non si siano organizzati eventi in concomitanza della nostra 50esima Sagra del Cecatiello e ringrazio di vero cuore le amministrazioni comunali nelle persone dei sindaci Angelino Iannella e Antonello Caporaso, e le varie associazioni per aver pensato di non far accavallare le date”. Così Dario Orsillo, presidente della Pro Loco di Paupisi a pochi giorni dall’inizio del Festival dei Sapori.

“I nostri territori non hanno niente da invidiare ai paesi del nord Italia – continua Orsillo - ed hanno tutte le potenzialità per diventare dei poli turistici. Ma serve come sempre la vera convinzione e condivisione delle comunità che da soli non si va da nessuna parte e che bisogna superare le gelosie

e i campanilismi territoriali”.

Riflettori di Orsillo su Paupisi: “Non ho alcun dubbio che in questi anni qualcosa di positivo sia cambiato nel mio paese – afferma Orsillo - e che il messaggio di fare squadra, di mettersi in gioco, di sostenere e aiutare chi si metteva a disposizione del paese gratuitamente per renderlo più bello ed accogliente sia passato in modo forte. Non avremmo mai potuto raggiungere i risultati attuali con la nostra Sagra del Cecatiello senza il sostegno e il supporto di tanti cittadini, del Comune e delle

associazioni presenti sul territorio. Ottenere quest'anno la disponibilità di tanti volontari per il nostro evento di fine agosto non fa altro che inorgoglirmi e rendermi felice”.

Il presidente Orsillo si sofferma su una sua convinzione che “ogni paese non può essere costituito da tante ‘isolette’, da attività scollegate quando non addirittura antitetiche, da associazioni ed enti che, ciascuno per se, senza alcun collegamento o rapporto, pur avendo l’obiettivo di vivacizzare o dar lustro al paese, si muovono singolarmente senza un obiettivo comune. Ci si deve convincere che se non vogliamo che i nostri paesi da qui a 30 anni spariscano, a causa della natalità zero ed alle emigrazioni di giovani sempre più numerose, bisogna ‘unire le forze’ e fare una progettazione comune”.