Il prezzo della benzina ha raggiunto un nuovo record storico, superando i 2,7 euro al litro. Questa situazione sta pesando sulle tasche dei cittadini e delle famiglie italiane, che sono costretti a pagare di più per il carburante.

I partiti di opposizione hanno attaccato il governo per la sua inazione su questo tema. Angelo Bonelli, co-portavoce nazionale di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, ha dichiarato: "Durante la campagna elettorale, la Presidente Meloni e la sua coalizione avevano promesso montagne d'oro, tra cui il taglio delle accise sulla benzina. Dopo quasi un anno di governo e una lunga serie di promesse tradite, ci troviamo di fronte a un aumento senza precedenti dei prezzi dei carburanti fossili, che pesa enormemente sulle tasche dei cittadini e delle famiglie italiane. Pane, pasta, frutta, verdura: beni essenziali diventati quasi inaccessibili per molti a causa di questa spirale di rincari. E quale sarebbe la risposta del governo? Elargire bonus per l'autotrasporto di merci e persone, una soluzione superficiale e di breve respiro che non affronta il vero cuore del problema".

"Il governo è consapevole della situazione dei prezzi dei carburanti e sta lavorando per trovare soluzioni. Abbiamo già messo in atto una serie di misure, come il taglio delle accise, e stiamo valutando altre opzioni. Siamo in contatto con le compagnie petrolifere e ci stiamo adoperando per garantire che i prezzi siano competitivi. Siamo fiduciosi che riusciremo a trovare una soluzione che sia vantaggiosa per tutti", si è affrettato a difendersi il ministro Urso. Ha aggiunto che il governo sta lavorando anche per ridurre la dipendenza dell'Italia dai combustibili fossili e promuovere l'uso delle energie rinnovabili. "Investire nelle energie rinnovabili è il modo migliore per combattere il caro carburanti e ridurre l'impatto ambientale", ha detto.

Intanto, a effetto degli aumenti, grazie ad accise e tasse il governo incassa due miliardi di euro in più rispetto lo scorso anno. E questo a spese delle famiglie meno abbienti.

Emiliano Fossi, deputato Pd, ha ironizzato: "Ci ricordavamo Meloni e Salvini che annunciavano il taglio delle accise dei carburanti e ci ritroviamo un governo di destra che a Ferragosto fa cassa con gli aumenti incontrollati di benzina e gasolio sulla pelle delle famiglie, spesso in vacanza. Una vergogna senza limiti".

Critico anche ntonio Misiani, senatore del Pd e responsabile economico del partito: "Le dichiarazioni del ministro Urso sulla situazione dei prezzi dei carburanti che sarebbe migliore di quella degli altri Paesi europei e sulla presunta 'piena efficacia' dei cartelloni con il prezzo medio di benzina e gasolio sono del tutto fuori dalla realtà. La verità è che le misure contro il caro carburanti varate in pompa magna dal governo Meloni si sono rivelate un buco nell'acqua, come era stato ampiamente previsto sin dalla discussione parlamentare del decreto legge sulla trasparenza dei prezzi. Al ministro Urso diciamo che il tempo delle chiacchiere e degli annunci è abbondantemente scaduto e che servono atti concreti".

"Il governo - prosegue Misiani - metta da parte la propaganda e utilizzi l'extragettito da accise e Iva per rifinanziare il buono per il trasporto pubblico, introdotto dal governo Draghi su proposta dell'allora ministro del lavoro Orlando e ridimensionato dall'attuale governo, che ha ridotto lo stanziamento e ha previsto criteri di accesso più restrittivi. Le risorse destinate a questa misura sono pressoché esaurite e servono nuovi fondi per evitare il blocco dell'erogazione dei buoni".

Per Misiani "è inoltre opportuno riportare la platea degli aventi diritto al livello previsto inizialmente, innalzando nuovamente la soglia di reddito da 20mila a 35mila euro. Investire sul trasporto pubblico è il modo migliore per reagire al caro carburanti".