Montefalcone di Val Fortore

E’ Montefalcone di Val Fortore a tagliare idealmente il nastro della 41.ma edizione della “Festa dell’Emigrante - Rotte che si incontrano” anno 2023, progetto inserito nell’ampia azione di promozione della Regione Campania e finanziato attraverso il POC CAMPANIA 2014-2024 - Programma di percorsi turistici di tipo culturale, naturalistico ed enogastronomico per la promozione turistica della Campania - periodo giugno 2023 – maggio 2024, che vede in partenariato sei comuni del Sannio: Molinara, Montefalcone di Val Fortore, Reino, San Bartolomeo in Galdo, San Marco dei Cavoti con capofila Foiano di Val Fortore.

Recarsi in questi luoghi è come ritornare a casa dopo aver vissuto da soli, mangiato male, non socializzato. Arrivi in Piazza per la “Sagra della “farnat cu la sausicchie” (farinata con la salsiccia), perché qui da sempre “U’ puorche e’ja a recchezze ra case”, come ci sottolinea anche una colonna culturale del paese, l’ottantenne professor Guglielmo Lucarelli, intento a scrivere il suo nuovo libro che è già un manuale-testamento per le generazioni future. Una leggenda del paese, insomma. Gli occhi si posano ovunque. Centro storico curatissimo, angoli pregni di vita, lavoro e passioni. Un panorama da presepe e tante bella gente, gioventù che vive altrove, ma che qui esprime il meglio di se’, anziani in salute e solcati dall’allegria e dal cadenzare lento. Donne energiche che imbracciano “ u’ lagnatur”, un matterello adeguato a mescolare in maniera costante fino a cottura, cinquanta chili di impasto tra acqua e farina in due tornate serali. Uno spettacolo di braccia, di bontà e di forza.

E’ subito stretta di mano, sorrisi, cibo, condivisione e racconti. Una cinquantina di persone e personaggi laboriosi che, tirate su le maniche, è impegnata da giorni affinchè la serata e questo periodo di eventi estivi, dedicati a chi torna, siano impeccabili. Tavolate, griglie fumanti e carni da luculliano convivio tolgono il cappello a mo’ di inchino per una pietanza-necessità della civilta’ contadina, “a farnat”, ma arricchita da quel prezioso salume che qui sulle alture del Sannio, ha un sapore unico, tanto formaggio a strati e un sugo dalla cottura attenta, non solo lunga. Montefalcone è un paese che ha approdi ovunque e come tutto il Fortore, ha pianto le partenze, e che onora i ritorni. Accoglie e rigenera le connessioni, amministra in maniera rispettosa il territorio come ci raccontano il sindaco Leonardo Sacchetti entusiasta della sua comunità a cui va il suo encomio per la laboriosità che profonde nel far rivivere la tradizione. Dello stesso avviso il Vicesindaco Fabio Coduti, forte della consapevolezza che queste occasioni sono fondamentali, non solo per il rilancio del territorio, ma come ponte tra passato e futuro.

A sottolineare quanto queste occasioni rappresentino l’identità dell’anima montefalconese, è poi il Presidente della locale Proloco, Mario Lollo, in quanto esse sono un momento per ritrovarsi come comunità ed incontrare “l’altro”, offrire autenticità a chi arriva in maniera festosa, perché come nelle feste di un tempo dove il lavoro piegava la schiena, ma tutto si fermava quando era il giorno del ringraziamento come della festa padronale. Si dava il meglio di se’, si indossava il vestito buono e si offrivano i prodotti migliori, ornamenti nei capelli e orpelli per ringraziare il cielo dei raccolti e forse della pausa dovuta alla gioia che scansa ogni fatica. Subito oltre, ci si imbatte nell’Argentina e due splendide donne “montefalconesi” di terza generazione che qui hanno scelto di vivere, si scusano persino di non saper parlare italiano, ma non ve ne è bisogno, quando la lingua qui non è mai stato un handicap, perché ci si intende sempre. Amano questa paese e questo territorio, il cibo e l’empatia, tanto da volere qui la loro nuova casa. E poi un prodotto tipico locale vivente, Leonardo Ciarmoli, Presidente della Societa’ Bocciofila organizzatrice della “Sagra ra tripp” (Sagra della trippa) dalle ore 20,00 in Piazza Vittorio Emanuele III – 10 agosto 2023.

E questo è il buono e giusto che va scritto di un progetto, quando un supporto finanziario regionale aiuta a scrivere un’altra storia per il territorio.