Avellino

Entro l'inizio dell'autunno il centrosinistra esprimerà il suo candidato sindaco alle prossime elezioni amministrative ad Avellino. Se il nome non verrà fuori dal processo di confronto interno alla coalizione allora si andrà alle primarie, che restano l'opzione più sicura per mettere d'accordo tutte le anime che compongono il cosiddetto campo largo.

Il Pd prova a scuotere il dibattito interno indicando un termine temporale per l'individuazione del profilo che dovrà sfidare Gianluca Festa alle elezioni di primavera. Il consigliere regionale dem Maurizio Petracca prova a smuovere le acque prima della pausa di ferragosto.

“Entro la fine dell'estate. Lo avevo già detto, dobbiamo chiudere sulla figura apicale. Rispetto alle precedenti elezioni è stato fatto uno sforzo notevole nelle segreterie dei partiti e nelle associazioni che compongono il campo largo per povare a stare insieme sui temi e non contro qualcuno. Avellino ha bisogno di questo confronto sui problemi e sulle prospettive per tornare ad essere capoluogo, ruolo che ha perso negli ultimi anni: non è una opinione ma un fatto del tutto evidente – aggiunge Petracca – Qualora non si riuscisse ad arrivare a una sintesi si procederà con le elezioni primarie: bisogna comunicare al più presto alla città chi sarà il nostro candidato”.

La sintesi difficile

Il campo largo ad Avellino è davvero molto largo. Dentro questo progetto ci sono il Pd, il M5s, Sinistra Italiana e Verdi, Italia Viva e i moderati, soggetti associativi come Controvento, Soma, Avellino Prende Parte, Legambiente, e altri. Dall'assemblea pubblica di giugno sono già accadute molte cose, qualcuno si è sfilato, altri hanno posto le proprie condizioni, ma nella sostanza il confronto va avanti ed è proprio sul profilo del candidato sindaco che il campo largo sarà messo alla prova.

Il "modello Manfredi" per il centrosinistra 

Si guarda al “modello Manfredi”, l'esperienza del sindaco di Napoli eletto con una larghissima coalizione di centrosinistra rappresenta un esempio a cui ispirarsi anche sul territorio avellinese nella consapevolezza che la partita si presenta molto complessa a questo giro, non solo perché nel frattempo al governo ci è andato il centrodestra di Giorgia Meloni - all'elezione di Gaetano Manfredi governava l'alleanza giallo rossa - ma anche perché potrebbe passare definitivamente l'approvazione della norma che abbassa il quorum necessario per la vittoria al primo turno dal 50 al 40 per cento dei voti anche per l’elezione dei sindaci nei comuni superiori ai 15mila abitanti. Per ora il disegno di legge è fermo al Senato. La possibilità di vincere raggiungendo il 40 per cento eliminando il ballottaggio spinge a formare coalizioni più ampie possibili. Ad Avellino il discorso nel centrosinistra è ormai avviato, ma il rischio di fughe in avanti e divisione interne è altissimo, ed è forse per questo che il Pd prova a scuotere il dibattito sul nome del candidato.

Anche il centrodestra irpino sta raccogliendo adesioni e lavorando a una piattaforma programmatica con le altre forze politiche che si riconoscono nei valori di impostazione conservatrice e con un'inclinazione liberale o democristiana come Primavera Meridionale o Italexit. Forza Italia Fratelli d’Italia ,Lega e Udc hanno ribadito che alle amministrative ci sarà un progetto politico identitario, che saranno i partiti a indicare “il candidato civico di centrodestra”.

La figura ideale, a destra come a sinistra, è una personalità di alto profilo, credibile, con esperienza, popolare e autorevole. Una candidata o un candidato sindaco così metterebbe tutti d’accordo, certo, ma esiste? viene da chiedersi. O meglio, una figura così sarebbe disposta a candidarsi?

Il toto-nomi è cominciato 

Nel frattempo è cominciato il toto-nomi.Tra le fila dei democrat non mancano le figure pronte a sfidare Gianluca Festa, a partire dai consiglieri di opposizione come Nicola Giordano, ma anche lo stesso Luca Cipriano già candidato che alle scorse elezioni ha perso contro Festa per poco più di tre punti percentuali. Così come si valuta la candidatura di una donna come Enza Ambrosone che potrebbe rappresentare la vera novità di questa tornata.

Anche tra i Cinque Stelle si rincorrono i nomi a cominciare dal consigliere Nando Picariello, ma non è escluso che i gruppi della coalizione puntino più a un profilo superpartes, un professionista della società civile, in grado di competere anche con il nome che il centrodestra sta già cercando per tentare la conqusita di Piazza del Popolo.