Un viaggio nella storia d'Italia e, in particolare, del Sud, in un momento storico che fu cruciale per il Paese. Si chiama «Cetara e la Rivoluzione del 1799» il primo libro di Benedetta Di Crescenzo edito da EdiSud Salerno. La presentazione del volume si terrà domenica 6 agosto 2023 alle 18.30 in piazzetta Grotta a Cetara (Salerno). Interverranno, tra gli altri, il sindaco di Cetara, Fortunato Della Monica, il presidente del Centro Universitario Europeo per i Beni culturali, Alfonso Andria, il docente di Storia moderna all’Università di Salerno, Alfonso Tortora. All’incontro, parteciperà anche l’autrice. L’evento rientra nell’ambito del «Cetara Summer Festival 2023».
«Il libro “Cetara e la rivoluzione del 1799” - racconta l’autrice Benedetta Di Crescenzo - è nato da un colpo di fulmine, un interesse maturato durante la stesura del mio elaborato di tesi e, ben presto, trasformatosi in passione per gli eventi storici che avevano caratterizzato il mio territorio di appartenenza. Man mano che mi addentravo nella lettura delle fonti che avevo ricercato, sentivo crescere in me l’interesse per le vicende che conoscevo per averle studiate e che, generalmente, collocavo in uno spazio distante da me. Ho compreso, invece, quanto il desiderio di libertà abbia animato anche le piccole popolazioni del Sud Italia e quanto sia stato determinante il loro sanguinoso contributo».
E aggiunge: «Il libro, infatti, tratta degli eventi che interessarono Cetara, allora casale di Cava, durante l’instaurazione della repubblica partenopea da parte dell’esercito francese e di come i cetaresi, come anche gli abitanti di Santa Lucia, Dragonea e Vietri, non permisero che si piantasse l’albero della libertà, opponendosi anche ai paesi vicini, come Amalfi e Tramonti, attraverso lotte “intestine”».
«Il libro – spiega ancora Di Crescenzo - si apre con un excursus sulla Rivoluzione francese e sull’entrata dell’esercito napoleonico in Italia. Dopo aver accennato alle vicende, ho trattato di Napoli e della vicina Cava per concentrarmi, infine, su Cetara. Il viaggio è stato lungo per poter comprendere il panorama economico, sociale e politico che faceva da sfondo alle vicende del 1799». «Una pagina di storia che consiglio a tutti di approfondire e, perché no, per emozionarsi, com’è successo a me». «Ora che questo “innamoramento” è divampato non credo che mi fermerò. Ho già altri argomenti che hanno sollecitato la mia curiosità e che saranno oggetto di un mio futuro lavoro di ricerca», annuncia l’autrice.