"Ho sentito il maestro Pistoletto che sta rielaborando l'opera ed ha manifestato massima disponibilità nella realizzazione di un nuovo intervento e anche rispetto alla possibilità di poter poi lasciare l'opera al Comune così da poterla, posizionare in uno spazio protetto". Lo ha detto il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, in relazione all'incendio che ha distrutto 'La Venere degli Stracci' che era stata sistemata in piazza Municipio.
Il sindaco ha risposto in aula all'interrogazione presentata dai consiglieri di Forza Italia, che avevano chiesto chiarezza rispetto alla sicurezza dell'opera e alle caratteristiche ignifughe della statua.
“l'ignifugazione assoluta non è possibile e comunque non rientrava nelle misure di prevenzione obbligatorie per legge ha spiegato Manfredi "il tema era stato posto all'artista, nel richiedere la massima resistenza al fuoco, e ci aveva indicato che una tipologia di trattamento più invasivo avrebbe modificato i materiali tessili dell'opera. E pertanto "alcuna pretesa di risarcimento danni può essere avanzata dal Comune".
E mentre continua la raccolta fondi per la nuova Venere si apre anche un'altra petizione che fa già discutere.
Una petizione per chiedere la scarcerazione di Simone Isaia, il senza tetto accusato di aver dato alle fiamme la Venere degli stracci, il 12 luglio scorso. "Ha bisogno di essere curato, non della galera", e' l'appello della casa di accoglienza dell'associazione 'Liberi di volare' della Pastorale carceraria della Chiesa di Napoli, di don Franco Esposito. Simone Isaia ha bisogno di aiuto", dicono i volontari della Mensa del Carmine, dove l'uomo andava spesso a pranzo. Fino a 4 anni fa Isaia lavorava come garzone in un bar di via Chiaia a Napoli. Poi le sue condizioni mentali sono peggiorate. Al momento Isaia resta in carcere. Era stato individuato grazie alle immagini delle videocamere di sorveglianza di piazza Municipio.