Ha risposto a tutte le domande, offrendo la sua versione dei fatti. Sostenendo che, mentre si accingeva a pulire la pistola, impugnata dal lato della canna, il nipotino era entrato all'improvviso nella stanza in cui si trovava.
Lui si era girato per guardarlo, e in quell'istante l'arma era caduta sul pavimento, esplodendo un colpo che aveva centrato il piccolo all'addome. E' questo il senso, come riassunto inevitabilmente sommario di un appuntamento andati avanti per tre ore, dell'interrogatorio reso alla Squadra mobile di Napoli dall'istruttore di tiro che, difeso dall'avvocato Antonio Leone, è indagato per l'episodio accaduto a metà luglio in una abitazione di Pomigliano d'Arco.
Dove, come si ricorderà, un bimbo di 18 mesi era rimasto ferito da un proiettile partito accidentalmente da una Beretta calibro 6,35, sequestrata al pari di sei fucili e nove pistole utilizzate dall'uomo per la sua attività. Il piccolo era stato trasportato al Santobono, che ha lasciato una settimana fa. Per fortuna, sta bene.