Avellino

Don Vitaliano Della Sala è da sempre un parroco di frontiera. La sua missione non cambia: stare sempre dalla parte degli ultimi, senza ipocrisia. E così quando si è ritrovato davanti alle telecamere di Otto Channel per la rubrica "Punto di vista", l'ex prete barricadero, che è riuscito a ridare una speranza ai giovani del borgo di Capocastello a Mercogliano, ha denunciato ancora una volta l'indifferenza del mondo politico e istituzionale rispetto al dramma dei migranti ma anche dei nuovi poveri.

"Si fanno tavoli tra le istituzioni che per carità sono utili, ma il vero problema che poi non si decide mai nulla di concreto", ha detto l'attuale vicedirettore della Caritas. E così il cerino alla fine resta nelle mani della chiesa, o meglio del parroco di turno che si prende la briga di gestire storie e problemi dei profughi abbandonati al loro destino dalla sorda burocrazia ministeriale.

Ma c'è un'altra denuncia di don Vitaliano che ha lasciato il segno: ci sono nuovi poveri. E non sono stranieri. Sono padri di famiglia che hanno divorziato, operai che improvvisamente hanno perso il posto di lavoro. Sono loro che si rivolgono alla struttura intitolata al vescovo Antonio Forte, il francescano che ha vissuto il suo incarico da pastore al fianco del suo popolo. "Sono persone che nonostante abbiano uno stipendio non ce la fanno ad andare avanti perché alla fine da separati devono mantenere due famiglie. E questo diventa un dramma".