Ha ragione il presidente De Luca quando afferma che "chi è povero non potrà mai entrare a Medicina perché ormai è un marchettificio". Tra corsi privati del valore di migliaia di euro per la preparazione ai test e poi la retta da pagare negli Atenei privati siamo di fronte a cifre stratosferiche che solo appunto i ricchi possono permettersi. Ma questo non significa, naturalmente, che avremo buoni medici. Per questo il governo Meloni avrebbe fatto bene a intervenire in maniera forte e decisa in una materia che va riformata riformata con urgenza. Altro che autonomia differenziata: non si può pensare di selezionare la classe di medici del futuro chiedendo agli studenti cosa accadde il 20 settembre del 1965. Guarda caso è questa una delle domande inserite nel test che è stato effettuato nell'ultima sessione di luglio. Ditemi voi che attinenza ha con la medicina. Mah. C'è da essere perplessi.
Di fronte a una domanda del genere anche il migliore primario della sanità campana avrebbe un qualche imabarazzo a rispondere. Ma tant'è, la situazione non è cambiata. E anche quest'anno molti giovani aspiranti medici resteranno fuori, in una fase in cui la sanità del nostro paese e, soprattutto, del nostro territorio ha urgente bisogno di nuove figure professionali in campo ospedaliero. Medici bravi nel loro mestiere anche se non sapranno mai rispondere a una nozionistica domanda di storia...