Tutto il Cilento, e non solo, si sta mobilitando per Amina, la 18enne italo-marocchina che, attraverso il web, ha denunciato una storia fatta di privazioni, rigidi controlli e violenze. Una storia che ha scosso soprattutto la comunità di Castelnuovo Cilento, piccolo comune della provincia di Salerno dove la giovane viveva con la mamma e la sorella.
«Questa storia ha scosso molto le coscienze», ha detto ad Ottochannel il sindaco di Castelnuovo Cilento, Eros Lamaida. «Parafrasando un film del passato, la fuga di Amina è stata una fuga per la vittoria di Anina. Una vittoria sui lacci, sulla violenza, sull'arretratezza. Una fuga da un oscurantismo che ricorda epoche lontane e che non ci appartengono. Senza voler fare alcun tipo di discriminazione, dico che, nel rispetto di tutte le culture, dobbiamo difendere i nostri valori e tutelare Amina».
Una ragazza che a marzo scorso, dopo essere diventata maggiorenne, aveva ricevuto la cittadinanza italiana (foto tratta dal profilo Facebook del sindaco). «Su mandato del Ministero e della Prefettura di Salerno le conferimmo la cittadinanza e, come facciamo sempre, le donammo la nostra Costituzione - ricorda il sindaco Lamaida -. Vidi una ragazza felice, nella sua sobrietà e semplicità, contentissima di ricevere questo riconoscimento di cittadina marocchina ed italiana».
Il Comune di Castelnuovo Cilento è pronto a supportare e sostenere la 18enne che sogna di diventare un medico. Un sogno che l'ha spinta a scappare dalla famiglia, a trovare riparo in una comunità protetta e a lanciare una petizione online per finanziare i suoi studi universitari. «Conoscevo il papà, Matteo era un bravissimo commerciante, era umano e semplice. Il mio augurio è che Amina possa mantenere quel sorriso che ha nella foto di repertorio fatta quando le conferimmo la cittadinanza, quegli occhi sorridenti, aperti, pieni di speranza concreta. Il suo sogno lo deve custodire e conservare. Deve combattere per realizzarlo. Noi saremo al suo fianco affinché questo avvenga».