Avellino

Prime parole da calciatore dell'Avellino per Felice D'Amico nel ritiro di Palena. "Ho ricevuto la chiamata del direttore Perinetti e non ho esitato. Sono bastate poche parole. Sono solo i primi giorni, stancanti, ma utilissimi per la mentalità da avere e per l'energia giusta per raggiungere gli obiettivi immaginati dalla proprietà, ma anche da noi stessi".

Trequarista con Lores Varela nella rosa biancoverde

"Siamo solo giocatori a disposizione dell'allenatore. Dobbiamo essere bravi a seguire il mister, quello che ci chiede. Non c'è rivalità, siamo un gruppo coeso e lo si vede negli allenamenti. C'è una parola sempre positiva per il compagno di squadra. Dobbiamo dare il massimo e poi toccherà al mister fare le scelte".

L'obiettivo di firmare uno step di crescita

"Sicuramente sono venuto con un'altra mentalità. Voglio essere più deciso sottoporta ed essere determinante nelle partite. Giocare in Primavera ti dà anche un po' di sicurezza personale, in Serie C ti metti in condizione di confrontarti con calciatori di categoria. Ci vuole personalità. Sono venuto con un'altra mentaltà. Non voglio andare oltre con le parole, ma posso promettere che darò il massimo. Sono annate, se lo dico prima... lo dimostrerò quando sarò chiamato in causa".

Alla Sampdoria con Claudio Ranieri

"Quando ero più piccolino ero più sicuro, mettevo più personalità. Adesso ho un figlio, ho una moglie, non basta solo la qualità, ci vuole quel metro che prima non facevo, adesso lo faccio e mi farà diventare più concreto, ma anche a livello mentale, di concretezza, quel pallone che non mi vedeva protagonista. Ranieri me lo fece capire e sto facendo un percorso diverso".

A disposizione dello staff tecnico

"Il mister parla con tutti, ci dà le giocate che ovviamente non vi dico. Ci servono come armi. Lo dice a me e ai miei compagni. Lo ringrazio per come mi ha accolto. Non abbiamo ruoli. Il mister farà le scelte, a noi tocca stare pronti. Il lupo tatuato? Lo feci tanti anni fa. Se oggi sono qui sarà stato il destino. Il lupo rappresenta quanto ho passato nella mia vita: essere un capo branco a livello familare, ma anche educativo. Ora voglio essere ambizioso e prendermi tutte le mie prede nel mio percorso. Sono venuto qua perché sono ambizioso e affamato. Cercherò, come ho già fatto, di essere concreto per la squadra mettendoci le nostre caratteristiche. Vogliamo i risultati, non voglio sbilanciarmi. Posso promettere ai tifosi che metteremo i fatti in campo. È presto, ma lotteremo per un unico obiettivo".

Il numero di maglia e Cassano come idolo

"Il numero 77 è importantissimo. Voglio omaggiare una persona che è venuta a mancare, per me importantissima. Mi aiuterà a fare qualcosa di importante. Sono cambiato, ma mi ispiro molto ad Antonio Cassano. Calcisticamente è un idolo. Erano altri tempi, adesso non basta più il gioco che facevo in Primavera. Ora voglio essere preciso in tutto".