Benevento

Lo stralcio di una posizione, una condanna, tre rinvii a giudizio ed il no ad un patteggiamento. Così il giudice Vincenzo Landolfi per le sei persone – una settima è nel frattempo deceduta -tirate in ballo dall'inchiesta antidroga del sostituto procuratore Marilia Capitanio e dei carabinieri della Compagnia di Benevento.

La condanna con rito abbreviato a 5 anni - quelli chiesti dal pm Maria Gabriella Di Lauro –, con revoca della pena sospesa in un altro procedimento, è stata stabilita per Osvaldo De Cristofaro (avvocato Angelo Leone), 37 anni, di Sant'Angelo a Cupolo, mentre il no ad un patteggiamento a 6 mesi, in continuazione con un'altra condanna, è arrivato per Luca Senneca (avvocato Nazzareno Fiorenza), 29 anni, di San Nicola Manfredi. Su di lui si dovrà ora pronunciare un altro giudice.

Dovranno affrontare il processo, che inizierà il 30 ottobre, Alfredo Mucci (avvocato Antonio Leone), 46 anni, di Benevento - era ai domiciliari, ora all'obbligo di dimora (aggiornamento 20 luglio)-, Roberto Barricelli (avvocato Claudio Fusco, 38 anni, di Ceppaloni, e Chiara De Luca (avvocati Roberto Pulcino e Vincenzo Regardi), 35 anni , di Sant'Angelo a Cupolo.

Stralciata, infine, la posizione di Gildo De Luca, 45 anni: il giudice ha infatti accolto la richiesta di incidente probatorio avanzata dagli avvocati Regardi e Pulcino, fissando per il 19 settembre l'affidamento al dottore Paolo Cavalli dell'incarico di una perizia psichiatrica che accerti le condizioni dell'uomo.

L'indagine era nata dopo l'incendio di due auto: uno il 13 maggio del 2020, in città, quando le fiamme avevano attaccato una Fiat Panda, l'altro, addebitato a Barricelli, il 16 luglio del 2020, a Sant'Angelo a Cupolo, quando avrebbe appiccato il fuoco ad una C3, con l'obiettivo, secondo gli inquirenti, di punire il proprietario per aver commentato con terzi la sua 'attività'.

I roghi erano stati il punto di inizio di un lavoro investigativo che, supportato da intercettazioni telefoniche ed ambientali (in un'Audi A4), immagini fissate dai sistemi di videosorveglianza, riconoscimenti fotografici, perquisizioni, sequestri di 'roba' e dichiarazioni degli acquirenti, avrebbe permesso di ricostruire una serie di episodi di cessione di eroina, cocaina, crack, hashish e marijuana, con prezzi tra 10 ed 80 euro. Droga che sarebbe stata consegnata dopo un contatto telefonico ed il successivo appuntamento.