«Dopo gli omicidi stradali delle ultime settimane, ci appelliamo nuovamente ai ministri Matteo Piantedosi e Matteo Salvini affinché intensifichino i controlli sulle strade. Apprezziamo il lavoro del ministro Salvini sul Codice della Strada, ma riteniamo che, nonostante le nuove norme, potrebbero esserci ancora tanti morti. Solo maggiori controlli eviteranno le stragi stradali, purtroppo sempre più numerose».
Così Biagio Ciaramella, vicepresidente dell'associazione unitaria familiari e vittime della strada ddv e dell'associazione italiana familiari e vittime della strada Odv, che fa il punto sugli incidenti stradali degli ultimi giorni e sui mancati controlli.
«Abbiamo inviato una richiesta ufficiale ai suddetti ministri perché si possa mettere fine alla mattanza sulle strade», dice Ciaramella insieme ad Alberto Pallotti, presidente dell'associazione unitaria familiari e vittime della strada Odv e dell'associazione italiana familiari e vittime della strada Odv, ed Elena Ronzullo, presidente dell'associazione mamme coraggio e vittime della strada Odv.
«Ultimamente, infatti, abbiamo assistito a stragi stradali che potevano essere evitate. Percorrere le strade ad alta velocità o contromano o dopo aver bevuto non può non causare incidenti. Peggio è il caso di chi si è messo alla guida per molte ore solo per una sfida e ha ucciso un bambino. Ecco, noi chiediamo per tutti questi casi non solo l’ergastolo della patente, come da proposta del ministro Salvini, ma anche una giusta pena detentiva. No a patteggiamenti e riti abbreviati, chi uccide sulle strade deve andare in carcere».
Nello scorso mese di giugno, le associazioni hanno inviato una lettera ai ministri Piantedosi e Salvini, sia per apprezzare “l’inserimento nel codice della strada del provvedimento denominato ergastolo della patente”, sia per sottolineare che le “strade italiane sono insicure, gli automobilisti molto spesso indisciplinati e le stragi troppo numerose.
Con le nostre associazioni, sosteniamo i familiari delle vittime e segnaliamo da tempo i problemi delle strade piene di buche, causa di tanti morti ogni anno. Non solo, forniamo assistenza legale alle persone che hanno perso un congiunto in un incidente stradale e per questo motivo siamo convinti che i tempi della giustizia siano troppo lunghi e che alcuni istituti debbano essere aboliti.
L’ergastolo della patente, pur essendo un provvedimento necessario, non sarà sufficiente a fermare le stragi stradali, in aumento di settimana in settimana. Urgono controlli seri per far rispettare le regole. Sui territori, purtroppo, le Istituzioni latitano e in sede processuale il patteggiamento e il rito abbreviato non funzionano da deterrente. Infatti, se non si applicano pene più severe, i reati continueranno a perpetuarsi”.
Le associazioni non hanno ancora ricevuto una risposta e, dinanzi agli incidenti stradali che non accennano a diminuire, tornano a chiedere di essere ricevute dal ministro Salvini.
«Ci dispiace che il governo non riesca a trovare una linea condivisa per rendere le strade sicure. Sarebbero sufficienti i controlli e un giusto processo. Chiediamo, pertanto, al ministro Salvini di incontrare le nostre associazioni che da tempo lavorano sui territori. L’esperienza maturata potrebbe essere d’aiuto per evitare i 12 morti al giorno sulle strade», conclude il vicepresidente Ciaramella.