Benevento

Si è svolta ieri mattina a Napoli, presso la sala “Caduti Nassyria” del Consiglio Regionale della Campania, una riunione del tavolo istituzionale delle Autonomie Locali istituito presso la Prima Commissione permanente regionale convocata  dal presidente Giuseppe Sommese. All'incontro ha partecipato anche una delegazione di ANPCI Campania. L’associazione, che raggruppa i comuni fino a 5000 abitanti, è stata rappresentata dal presidente regionale Zaccaria Spina, dal vice-presidente nazionale Arturo Manera e dai componenti del direttivo regionale Emilio Salvatore, sindaco di Casalbore e Michele Siravo, vice-sindaco di Atrani. 

Dopo aver fatto un aggiornamento sulle attività dei lavori già svolti dal tavolo, è stato condiviso dai presenti, delegati da tutte le associazioni rappresentative degli Enti Locali e dei comuni capoluogo della Campania, un documento per scongiurare l’eventualità che la cosiddetta Autonomia Differenziata, si trasformi in un alibi che accentui la divisione e e finisca con l’ampliare le differenze sul territorio nazionale. Gli intervenuti hanno invece concordato, all’unanimità, che la crescita della parte più debole del territorio, possa tramutarsi in una grande opportunità di crescita per tutti, un’occasione per il Paese nella sua interezza, da nord a sud passando per le isole. "Abbiamo altresì condiviso - spiega il presidente Zaccaria Spina - la necessità di dare forza e vigore al tavolo istituzionale, che deve essere presidio e luogo di confronto, concertazione ed  approfondimento tra il mondo delle associazioni rappresentative, degli enti locali e la Regione Campania per essere uniti nel tentativo di contrastare le grandi piaghe dello spopolamento e della desertificazione, e per affiancare i comuni e gli enti locali nella complessa gestione dei fondi europei a partire dal PNRR. Abbiamo anche apprezzato - incalza Spina - la volontà del presidente Sommese di aprire ufficialmente un dibattito che prenda in considerazione il superamento della vecchia legge regionale sulle Comunità Montane, sia in ragione delle sopravvenute esigenze di riperimetrazione, sia in merito al un nuovo ruolo e funzione da attribuire agli enti montani in relazione alla difesa del territorio, alla tutela dell’ambiente ed a idonee politiche di sviluppo territoriale locale”.