"Noi volevamo una commissione seria che si desse il compito di analizzare quanto avvenuto a 360 gradi con l'obiettivo di essere più pronti ad affrontare un'emergenza del genere in futuro. Per esempio rafforzando il servizio sanitario nazionale, come io ho tentato di fare portando la spesa per la sanità oltre il 7% del pil. Questo governo appena arrivato l'ha riportata sotto quella soglia». Così Roberto Speranza, ministro della Sanità lungo tutto il periodo pandemico, sia nel governo Conte II, sia nel governo Draghi, in una intervista al Corriere della Sera sulla commissione Covid.

"Quella votata è un tribunale politico con fini strumentali: una clava per colpire gli avversari. E lo dimostrano due elementi concreti. Mentre noi avremmo voluto che affrontasse ogni aspetto della gestione dell'emergenza, la maggioranza ha scelto di escludere dal perimetro dell'iniziativa della commissione le Regioni che hanno funzioni costituzionali primarie e fondamentali sulla sanità. Abbiamo chiesto la ragione e la risposta è stata un imbarazzato silenzio».

"Questa commissione - continua Speranza - si è data il compito addirittura di verificare le procedure di Ema per l'approvazione dei vaccini. Vaccini che sono stati somministrati in oltre 13 miliardi di dosi nel mondo. Cioè si occuperanno di Conte, di Speranza, dell'Ema e poi di quello che è successo in Cina, ma non di ciò che è stato fatto a Milano, Roma o Palermo... Devo aggiungere altro?. Sarà singolare vedere parlamentari vagliare il lavoro di autorevoli scienziati a livello europeo sui vaccini. Chiaro che si vuole ancora accarezzare il pelo ai no vax. La scelta è politica. E miserabile». "Con le Regioni abbiamo lavorato fianco a fianco. E credo che dell'esperienza italiana, in un contesto difficilissimo, dobbiamo essere orgogliosi: il Paese ha retto. I risultati sono patrimonio non di un governo, ma dell'Italia tutta. Se però fai una commissione sul Covid ed escludi le Regioni, dimostri palesemente che il tuo unico obiettivo è colpire i tuoi avversari politici» (Italpress)