Avellino

 

 

di Paola Iandolo 

E’ durata oltre sei ore l’udienza con l’esame e il controesame del maggiore dei carabinieri che seguì le indagini sul presunto sodalizio criminale dedito al condizionamento delle aste giudiziarie eseguite presso il tribunale di Avellino.  Ripercorsi i momenti salienti dell'inchiesta dal maggiore dei militari che dal 2018 avevano avviato le indagini sui presunti sodali. In aula ha raccontato quando ha convinto la principale testimone dell'Inchiesta M.C.C a denunicare gli attuali imputati Livia Forte e Armando Aprile.  Il Maggiore dei carabinieri senza dubbio alcuno ha ribadito per l'ennesima volta l'accordo raggiunto tra Forte, Aprile e i Galdieri. Questi ultimi ricevevano una commissione del 33% quando erano loro ad indicare il cliente, mentre ricevevano il 20% quando intervenivano solo per indirizzare le aste. 

Controesame del maggiore 

 Successivamente, è iniziato il controesame condotto dall’avvocato Alberico Villani, difensore di fiducia dell'imputato Aprile Armando Pompeo. In particolare, il penalista ha posto al carabiniere una serie di domande mirate a comprendere gli interventi effettuati dagli imputati per ostacolare la partecipazione di terzi alle aste, in base alle attività investigative svolte. In aula  il maggiore ha chiarito che dopo l'esecuzione delle misure molte persone si presentarono spontaneamente in caserma per denunciare di aver subito pressioni da parte del gruppo criminale. La difesa dell'imputato Damiano Genovese, rappresentata dall'avvocato Claudio Mauriello ha chiesto all'ufficiale di descrivere il famoso momento in cui Galdieri aveva richiesto a Genovese di informarlo su tutte le aste giudiziarie imminenti, dimostrando ancora una volta la volontà di Galdieri di tenere sotto controllo l'attività di Livia Forte. Per realizzare tale obiettivo, Galdieri aveva incaricato proprio Damiano Genovese, dicendogli: "Metti un orecchio a terra!". Sul punto il maggiore ha precisato che, almeno formalmente, ciò non era avvenuto. Per il maggiore ascoltato a lungo in aula "sebbene Damiano Genovese non avesse portato a termine la richiesta di Galdieri nell'inchiesta sono emersi elementi rilevanti sulla sua posizione, in particolare dopo l'attentato subito e la sua relazione con  Beniamino Pagano, che sono  - a suo avviso - elementi cruciali per comprendere appieno il suo coinvolgimento nel contesto investigativo"

Si torna in aula il 12 luglio.