“L’attuale regionalismo è in crisi da tempo. La riforma della autonomia apre a nuove sfide, come quella della macroregione, anche attraverso la piena applicazione dell’art 117, ottavo comma, della Costituzione. L’Europa sta realizzando le sue: la macroregione baltica, quella mediterranea, l’alpina. Si deve partire dalle funzioni e dai problemi da risolvere non dai perimetri amministrativi”. Cosi Stefano Caldoro, già ministro e presidente di Regione, oggi presidente di E’Sud, durante la presentazione del volume ‘Autonomia, Regionalismo, Macroregione’ a Roma, presso la Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani.

L’incontro su iniziativa del senatore Antonio Iannone, dell’ufficio di presidenza del Senato, ed in collaborazione con l’Universitas Mercatorum, l’Associazione E’Sud e Giapeto Editore.

“Le Regioni, devono lasciare la propensione alla gestione, devono - ha spiegato - essere grandi Enti di programmazione. E ‘necessario ragionare su funzioni quando si parla di ambiente, di ciclo delle acque, di trasporti, di interventi infrastrutturali”.

Stefano Caldoro ha toccato i temi della stretta attualità: “Sull’autonomia non ha senso ripartire dalla determinazione dei Lep. Prima bisogna determinare il fabbisogno di ogni servizio ed affrontare il tema senza furbizie, non è uno scontro tra guelfi e ghibellini e la riforma delle autonomie deve entrare in un più ampio progetto di assetto dei poteri e delle responsabilità, compresa l’idea del presidenzialismo”.

I lavori sono stati aperti dal Senatore Antonio Iannone e da Giovanni Cannata, Magnifico Rettore Universitas Mercatorum. Il dibattito, è stato moderato dal vice direttore del Corriere della Sera, Antonio Polito, che ha introdotto Caldoro come rappresentante della prima Repubblica “non solo per l’esperienza maturata fin dai tempi di Craxi ma per il metodo usato che è quello dell’analisi, dello studio”.

Per Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria “il libro coglie la crisi di sistema e la necessità di una Riforma istituzionale più organica, una riforma capace di ripartire dal Merito e dai territori”.

Per Gaetano Manfredi, sindaco di Napoli il testo di Caldoro “racconta l’esperienza non positiva di un regionalismo che deve essere rivisto. Una riforma istituzionale - ha detto - non può prescindere dalla storia di un Paese. Quella italiana è fatta di Comuni, delle province e delle Regioni che sono arrivate, con i loro limiti, da ultime. Ripartire da un cambiamento di queste, ragionando su macroaree, su dimensioni più grandi, e senza che le Regioni si scelgano i temi, può essere strada”.