Ucciso con trenta pugnalate e poi chiuso nel bagagliaio della sua macchina. Orrore a Scafati, dove, nel pomeriggio di ieri, è stata fatta luce su un atroce delitto: la vittima è un 57enne del posto, rimasto ucciso, pare, durante una lite con una persona con cui, tra l’altro, condivideva la stessa attività commerciale. L’efferato crimine è stato scoperto intorno alle 17 di ieri pomeriggio, mentre l’auto di Giuseppe Desiderio era parcheggiata lungo la strada. Classe ’58, Giuseppe era molto conosciuto in città anche per essere il fratello di Salvatore Desiderio, meglio noto come “Sasà ‘o barbiere”, attualmente detenuto presso il carcere di sulmona e ritenuto vicino al clan Matrone.
?A quanto pare, quando è stato pugnalato, era da solo nella sua macchina, e sin dall’inizio le ipotesi hanno portato ad individuare un unico colpevole per l’omicidio. Nessun testimone avrebbe assistito alla scena. Scioccante lo spettacolo cui i residenti della zona e le forze dell’ordine hanno dovuto assistere quando il cadavere è stato scoperto all’interno del bagagliaio: Giuseppe era stato assassinato brutalmente, e il suo corpo, come sarebbe stato accertato in seguito, aveva subito addirittura una trentina di coltellate.
Determinante, per le indagini, la testimonianza fornita dalla compagna dell’uomo: quest’ultima avrebbe indicato il collaboratore di Desiderio come l’autore dell’esecuzione, che è costata la vita all’ambulante. A scatenare la lite tra i due, sarebbero stati motivi di natura economica o comunque legati all’attività che condividevano. Il raptus di follia avrebbe portato il socio di Giuseppe a compiere un gesto atroce. Sulle sue tracce, ci sono ora i carabinieri del Reparto Territoriale di Nocera Inferiore, guidati dal capitano Michele Avagnale, che stanno conducendo le indagini con il coordinamento del pm Roberto Lenza e, in seguito all’identificazione dell’assassino, contano di intercettarlo nel più breve tempo possibile.
Redazione Sa