Napoli

Giugno allo Stadio Maradona di Napoli è stato il mese della festa scudetto e poi soprattutto di concerti con grandi artisti che si sono esibiti davanti a migliaia di spettatori.

La struttura di Fuorigrotta, però, è anche una delle poche in città, oltre al Virgiliano e al Collana, per chi pratica atletica leggera. In una metropoli come Napoli sono tanti e poi c’è soprattutto un campione come Alessandro Sibilio, un vero patrimonio per l’atletica italiana e in particolare per il movimento campano.

Reduce dalla sfortunata gara di Stoccolma in Diamond League, dove è stato penalizzato da un gruppo di “cretini” che ha avuto la pessima idea di rovinare la gara dei 400 ostacoli, Sibilio è tornato a Napoli per allenarsi e preparare tre grandi appuntamenti: il Meeting di Montecarlo, i tricolori di Molfetta e soprattutto il Mondiale di Budapest.

Il ritorno “a casa” è stato l’occasione per scoprire i danni fatti alla pista di atletica del Maradona. Il campione azzurro si è sfogato sui social pubblicando foto (le trovate allegate in fondo all’articolo nella galleria) e qualche riga che riportiamo. “Queste sono parte delle condizioni in cui riversa la pista dello Stadio Maradona dopo la chiusura di 30 giorni causa concerti, dopo che nel 2019 con i finanziamenti delle Universiadi (circa 20 milioni) si è riuscito ad avere un campo su cui poter praticare atletica leggera in condizioni accettabili. L’alternativa a ciò ricade nella pista all’interno del Parco del Virgiliano che a luglio, per motivi sconosciuti, chiuderà alle 12:30 (si avete capito bene). Tutto questo nel periodo agonistico più importante per noi atleti. Non solo sacrifichiamo anni per questo sport, ma veniamo trattati come gli ultimi della piramide, porche parole ma tanta vergogna”.

Parole piene di amarezza che vengono da chi ha scelto di restare a Napoli e vorrebbe continuare a vivere e allenarsi tra la sua gente. In una lunga intervista dello scorso 7 giugno a Ottopagine.it Sibilio aveva confermato la sua volontà: “La priorità è restare a Napoli, almeno fino alle Olimpiadi di Parigi, poi se non ci saranno le condizioni valuteremo altre soluzioni”.

Il Comune di Napoli, proprietario del Maradona, la Regione e il Coni Campania dovrebbero vigilare su queste situazioni, tutelare le strutture che permettono a campioni come Alessandro Sibilio di allenarsi per raggiungere grandi sogni, ma soprattutto ai tanti ragazzini che hanno bisogno di fare sport per combattere obesità e tante altre patologie.